Un viaggio nello Spazio Ovale

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COPERTINA _il libro ovale«Ero in India, all’aeoroporto. Intorno a me migliaia di volti, di persone. Incomincia a riflettere sull’importanza delle relazioni, di quei fili invisibili che legano le persone.
Tutta quella gente, universi interi che aspettavano, si muovevano, ed io non ne conoscevo nessuno. Nessuno. Le mie conoscenze in quel momento acquistarono un valore in più. Diventarono ancora più importanti di quanto già lo fossero».
Le relazioni tra le persone, tra le menti, tra le anime.
La rete di relazioni, il Noi, come ama definirlo l’autrice di Il Libro Ovale, ed. Multimage,  vive da sempre in uno spazio, per l’appunto ovale, in una dimensione eterna ed infinita. La materialità della vita è solo un passaggio che condiziona la Conoscenza  con falsi valori.
Antonia Esposito, l’autrice di questo libro, mi è venuta a trovare al Salotto per proporre una presentazione qui da me del suo libro. Ci sentimmo qualche mese fa, poi all’improvviso me la ritrovo qua da me, con quel pacchettino avvolto in una carta dorata. Quasi come se fosse qualcosa per lei prezioso che mi stava donando.
Qualcosa di prezioso. Sì! È come tale ho aperto e sfogliato quelle pagine.
Come di solito faccio quando ho un nuovo libro tra le mani incomincio a sfogliarlo velocemente, quasi come per avere confidenza, in particolare lo faccio con i libri che non ho scelto di leggere,on c quelli che mi ritrovo per le mani così, per caso.
Dal primo momento, mentre lo sfogliavo, ho avuto la chiara idea della struttura del libro. Come ho già avuto modo di dire altrove, io non amo classificare per genere i libri e l’espressione creativa, la trovo un’operazione estremamente riduttiva e irrispettosa nei confronti dell’autore. La prima occhiata mi serve per capire qual è il viaggio che sto iniziando in quelle parole.
L’impressione prima che ho avuto è stata quella di immergermi nella Poesia. Sì! Poesia, e non ha caso ho usato il maiuscolo.
Quando usiamo la parola poesia, ci aspettiamo delle parole disposte in versi: un libro di poesia è per noi una raccolta di parole disposte in versi.
Ultimamente mi sono arrivati tanti libri di poesia, tante parole disposte in versi, parole mielose, appiccicose, dolciastre, che tutto esprimono tranne che la Poesia. In questo libro, dove non è mai pronunciata la parola Poesia, io ho letto Poesia. Dalla prima all’ultima parola.
Intanto, la struttura del libro. Non è un romanzo, neanche una serie di racconti metà-fisici, come dice l’autrice, neanche una silloge di poesie. È l’attimo dopo  il Caos. È il brodo primordiale del Poeta. È la volontà di  rappresentare quello Spazio Ovale, di cui parla l’autrice, che vive oltre la dimensione lineare del tempo.
Le tematiche trattate sono poche, essenziali, sono quelle eterne, da sempre rifugio delle menti dei Poeti, di tutti i tempi: chi siamo, la grande opposizione Nascita-Morte; gli elementi fondamentali della vita Acqua Terra Fuoco Aria, Il grande mistero del Tempo, la Comunicazione e la Solitudine, l’Estasi e l’Amore.
Su tali temi, da che l’Uomo è Uomo, è stato scritto di tutto e di più, e fin quando esisterà l’essere umano, sono convinto che ancora ci sarà da scrivere.
Queste tematiche sono come le note nella musica, con sole sette note, cinque linee e quattro spazi, l’essere umano è stato capace di rappresentare l’universo intero, quello visibile e quello invisibile, e non ha finito ancora la sua opera, forse continuerà all’infinito.
Antonia Esposito, con un grande senso di umiltà, fa sue poesie, frammenti, pezzi interi, di altri autori, del presente come del passato.
Non sono semplici citazioni, epitaffi che anticipano il senso di quello che poi lei dirà con la sua parola, ma sono parole che ormai sono diventate sue, fanno parte della sua personale, intima esistenza, e che non se la sente neanche di cambiare una virgola.
Il vero Poeta non è colui che ricerca in modo ossessivo la novità, l’inedito, piuttosto è colui che con umiltà ha come obiettivo quello di aggiungere un frammento piccolissimo al grande progetto della Poesia che è la manifestazione della potenza creativa dell’essere umano, tale da distinguerlo da tutte le altre forme viventi sulla terra.

Mario Scippa