Un grande progetto per Pompeii

Insula Occidentalis 2POMPEI –  All’Auditorium degli scavi archeologici di Pompei giovedì 17 luglio si è svolto unImportante incontro tra il sovriintendente Massimo Osanna e il presidente di Regione Campania Stefano Caldoro.
Al dibattito, concluso da Graziano Delrio, sono intervenuti il ministro ai Beni culturali Dario Franceschini e il commissario europeo Johannes Hahn.
Durante la discussione sono stati presentati i progetti in programma e l’action plan, siglato quindi da Franceschini, Delrio e Hahn.
Il sito archeologico di Pompei, patrimonio dell’Umanità dal 1997,  è situato nella buffer zone che contempla i territori dei comuni di Portici, Ercolano, Torre del Greco, Torre Annunziata, Castellammare di Stabia, Pompei, Boscoreale, Boscotrecase e Trecase, fino al confine del Parco del Vesuvio. Non si tratta quindi semplicemente un’area archeologica estesa, ma di un organismo urbano complesso, un’intera città antica che il tempo ci ha restituito in forte sofferenza, riemersa dal terremoto del 62 d.C. per essere poco dopo investita dall’eruzione vesuviana del 79 d.C.
Il sito archeologico di Pompei è perciò inserito in un contesto ricco di vestigia del passato e ha detenuto a lungo il primato di luogo più visitato al mondo.
La superficie della città antica è di circa 66 ettari; la superficie scavata è di circa 44 ettari. 1500 sono gli edifici (domus e monumenti) portati in luce; 2 milioni di m³ di strutture murarie; 17mila m² di dipinti; 20mila m² di intonaci; 12mila m² di pavimento; 20mila m² di coperture protettive.
Dopo diciassette secoli, le attività di scavo, dalla metà del ‘700 ad oggi, hanno messo in luce i due terzi dell’insediamento; molteplici sono i fattori inerenti la fragilità del sito pompeiano: il progressivo quanto a volte inarrestabile deterioramento delle strutture, dovuto anche a restauri condotti  – in particolare dopo il secondo conflitto mondiale – con metodologie inadeguate; l’erosione determinata dall’esposizione agli agenti atmosferici; la crescita della vegetazione spontanea; l’inquinamento atmosferico e l’erosione antropica.
Il GPP (Grande Progetto Pompei) prevede lo stanziamento di 105 milioni di euro per la salvaguardia del sito archeologico con Decisione Comunitaria n. C(2012) 2154 del 29 marzo 2012, a valere sui fondi POIN Grandi Attrattori, un modello di “cooperazione interistituzionale rafforzata”, condiviso tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Ministro della Coesione territoriale, ai quali si affianca, per gli aspetti legati alla sicurezza e alla legalità, il Ministero dell’Interno.
Il GPP si articola in cinque Piani esecutivi, distinti in obiettivi ed azioni, strettamente interconnessi: delle opere, della conoscenza, piano operativo per la capacity building e per il rafforzamento della struttura organizzativa e tecnologica della Sapes (Soprintendenza di Pompei, Ercolano e Stabia), piano della sicurezza, della fruizione e valorizzazione.
Il Piano delle Opere prevede una spesa di 85.000.000 di euro e comprende tutti gli interventi diretti sul patrimonio archeologico, interventi operativi di restauro, manutenzione e messa in sicurezza delle strutture e degli apparati decorativi presenti all’interno dell’area, con lavori di messa in sicurezza di intere Regiones., interventi su criticità riscontrate, quali il dissesto idrogeologico, la recinzione e l’illuminazione dell’area perimetrale degli scavi.
La ricerca in via sperimentale inoltre ha messo a punto uno studio ricostruttivo di alcuni ambienti della Casa dei Ceii mirato alla fruizione on site su dispositivi mobile e tecniche di realtà aumentata. Si tratta di una ricostruzione e ri-contestualizzazione di oggetti non più visibili o trafugati (labrum) con un miglioramento dell’accessibilità cognitiva delle pitture murali attraverso forme di fruizione arricchita.
Il GPP si avvale, per alcuni progetti, della collaborazione di Finmeccanica Srl e delle aziende da essa controllate Telespazio e Selex. Tale collaborazione, a titolo gratuito, ratificata nell’incontro del 19 novembre 2013 e perfezionata da una Convenzione, è articolata, come illustrato al Ministro Franceschini, in proposte progettuali raggruppate in quattro attività principali: dissesto idrogeologico, servizio di interoperabilità per le comunicazioni mobili di sito, smart apps collaborative (sicurezza e altre segnalazioni), rilievi iperspettrali.
I primi 39 progetti sono stati identificati sulla base delle progettualità già esistenti nel parco progetti della Soprintendenza; gli altri 16 sono stati individuati sulla base delle risultanze del monitoraggio dello stato di conservazione del sito.Casa degli Amorini Dorati