Un abbraccio per salvare Carditello

SAN TAMMARO (CE) – Il Flash mobilitation ovvero Flash mob: un fenomeno che dagli Stati uniti è arrivato in Europa, In Italia e fino a Napoli è una manifestazione di protesta  inscenata da numerose persone richiamate dai media in uno spazio pubblico.
Semplicemente poche parole dette tutti insieme, un gesto ripetuto, un’espressione per sostenere una causa, ricordare una persona, una tragedia, una performance che diventa un fenomeno sociale che prende sempre più piede anche dalle nostre parti.
il prossimo flash mob si terrà domenica 3 febbraio a Carditello, dove alle 11.00 ed è stato organizzato per sensibilizzare la gente verso il futuro incerto del  Real Sito Borbonico.
Lo slogan gridato domenica davanti alla Reggia sarà «Un abbraccio per salvare il Real Sito di Carditello»
Il Real Sito di Carditello è una bellissima opera salvata dal degrado e dall’abbandono ma che a tutt’oggi non ha ancora una destinazione d’uso né chi se ne prenda del tutto cura; anche le aste mirate a raggiungere una vendita a privati non hanno avuto esito.
Un Sito borbonico è un  territorio che fu acquisito durante il Regno delle Due Sicilie dalla casa dei Borbone.
In particolare quella che viene detta Reggia di Carditello, in territorio di San Tammaro, nel casertano, a sud di Capua, ha una fabbrica che è un singolare esempio di architettura barocca.
La Real Delizia di Carditello originariamente si estendeva su territorio di oltre mille ettari; acquistato nel 1745 da Carlo III per destinarlo a casino di caccia, fu in seguito trasformato da Ferdinando IV in una fattoria modello, con allevamenti di cavalli e bufali; sorse anche un caseificio, da cui partivano per i mercati di Napoli ceste di mozzarelle.
Carditello divenne dunque, come San Leucio, segno del pragmatismo dell’illuminato Ferdinando.
Oggi il Real Sito conserva ancora affreschi originari di grandi artisti dell’epoca fra cui Fischetti e Philip Hackert; alcuni raffiguranti i Borbone dopo il 1861 furono raschiati via.
Abbandonato, si avviò verso una progressiva ed inevitabile rovina.
Dal 1978 è sede del Museo della Civiltà contadina, dove sono esposti strumenti,  utensili e arredi di antica tradizione.
È un dovere per tutti difendere una delle opere più belle del ‘700, sostenere la rete delle tante associazioni che si battono per la sua tutela, stringerla in un grande «Abbraccio per salvare il Real Sito di Carditello». (Fonte foto: web)