Riflessioni sulle radici storiche

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PORTICI – Al Teatro comunale “I De Filippo” di corso Umberto I giovedì 5 dicembre alle 17 si terrà la presentazione dei documenti storici della Città raccolti dal giornalista e studioso Pietro Gargano “Riflessioni sulle nostre radici”.
Al dibattito, oltre all’autore, interverranno il sindaco dott. Nicola Marrone e l’assessore alla Cultura, ing. Raffaele Cuorvo.
Una raccolta di documenti che rende giustizia alla grande e antica storia di una cittadina piccola come Portici: di origine romana, formava un unicum con Haerculaneum; venne anch’essa distrutta dalla terrificante eruzione dl Vesuvio del 79 d.C.
Ricca di vegetazione boscosa e di acqua, il territorio porticese era attraversato dal fiume Dragone, ormai scomparso, che di disperdeva in sette rivoli.
Il suolo fertile, il clima marino, la protezione del Gigante Vesuvio alle spalle, fece sì che la zona fosse sempre abitata.
Le prime notizie scritte risalgono a vari documenti riportati dal Capasso datati fra l’836 e l’881; la città venne citata per la prima volta col nome di Portico o Porticus in atti dell’anno nel 1126 e dell’anno 1271.
La sua storia comincia ad essere più documentata nel XV secolo; possedimento della regina Giovanna d’Angiò-Durazzo, passò in feudo a Sergianni Caracciolo, per poi divenire libero nel 1418. Non lo fu a lungo, perché Giovanna lo riassegnò ad Antonio Carafa.
Nel 1500 passò poi all’alto prelato Raimondo Piscicelli, poi nuovamente ai Carafa, che nel 1566 lo cedettero come bene burgensatico al marchese di Torremaggiore e principe de Sangro don Francesco, e poi ancora a don Marcello Caracciolo, marchese di Casalbore.
Tornato nuovamente ai Carafa, nel 1697 fu venduto a Maria Geltrude, baronessa di Wolf de Guttenberg e contessa di Berlips, che a sua volta lo cedette il 29 settembre 1698 a Mario Loffredo, marchese di Monteforte, ultimo feudatario.
Portici il 17 dicembre 1698, raccogliendo tra i suoi nuclei familiari i fondi necessari, reclamò alla Regia Camera della Summaria di Napoli il proprio riscatto feudale, concesso il 18 maggio 1699, giorno in cui potè fregiarsi dello status di “Università di Portici”, ovvero libera ed autonoma.
Con l’arrivo di Carlo III di Borbone 1738 iniziò il suo periodo aureo: dotata dalla natura di bellezza paesaggistica e di un microclima eccezionale, divenne lo scenario ideale del fenomeno architettonico delle Ville Vesuviane del Miglio d’Oro, patrimonio dell’Umanità.
L’ingresso al teatro comunale per la presentazione degli scritti di Pietro Gargano “Riflessioni sulle nostre radici” è libero e aperto a tutta la cittadinanza.