Rapido 904 – Per non dimenticare

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Rapido 904 - Per non dimenticareVOLLA (NAPOLI)  – Si è svolta alle ore 17:00 del 15 gennaio 2015 la presentazione del libro “Rapido 904 – Una strage dimenticata – (Graus Editore) nell’aula consiliare del Comune.
Era il 23 dicembre del 1984 quando una violenta conflagrazione cancellò per sempre un’intera carrozza – la  nona –  della II classe del Rapido 904. Un treno partito da Napoli alle 12.55 e  diretto a Milano che non giunse mai a destinazione, ma si fermò sotto la Grande Galleria dell’Appenino, nel territorio di San Benedetto Val di Sambro, al confine tra Firenze e Bologna.
La bomba, come fu appurato successivamente, era stata posta dalle mani assassine dell’esecutore su una griglia del corridoio del vagone numero 9 di seconda classe.
A trent’anni di distanza  ancora si avverte la necessità di fare luce su questo drammatico episodio, eclissato dalle altrettanto tragiche stragi che si verificarono in quegli anni.
Giuliana Covella, giornalista napoletana, che per il suo impegno civile è stata recentemente insignita del “Premio Nazionale Paolo Borsellino”, in questo volume, cerca di dare il giusto rilievo ad una strage che non viene annoverata dai libri di scuola e neanche dalle istituzioni. Una strage intorno alla quale aleggia ancora un alone di mistero costituito da inchieste e testimonianze più volte ritrattate.
L’iter giudiziario ha fatto emergere solo l’anno scorso il nome di Totò Riina, accusato di essere il “mandante, determinatore e istigatore della strage di Natale” . In questi processi, nel corso degli anni, la prova più importante a sostegno dell’ipotesi di collegamento fra le stragi di Stato è stato il reperimento del materiale esplosivo ritrovato, lo stesso materiale rinvenuto nelle stragi di Capaci e di Via D’Amelio.
Si ipotizza che il vero movente, ancora oggi da chiarire, sia stato l’intento di distogliere la magistratura dall’istruire il maxiprocesso per le stragi di Stato, che vedeva coinvolti numerosi mafiosi.
«La storia del Rapido 904 ha un significato particolare per la storia del nostro Paese. Essa è l’archetipo di un meccanismo complesso e opaco di collusioni, infiltrazioni, diaboliche convergenze, pulsioni di morte e anti statali che hanno attraversato la storia della nostra Repubblica e che, come un fiume carsico, è pronto a riaffiorare», si legge nella prefazione del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, al libro della Covella.
Il volume passa in rassegna, molto schematicamente e con sottigliezza, il materiale a disposizione relativo alla suddetta strage, e si avvale delle preziose testimonianze dei superstiti.
Inoltre è introdotto da un quadro storico – politico che tiene conto degli episodi avvenuti nei cosiddetti anni di piombo e da una lista precisa, purtroppo fitta, delle vittime innocenti che persero la vita quel tragico 23 dicembre.
In appendice, la rassegna stampa contribuisce ad arricchire la già folta documentazione.
Alla presentazione, moderata dal vice sindaco di Volla, Simona Mauriello, oltre all’autrice, hanno preso parte Maria Leone,  in rappresentanza dell’Associazione dei familiari delle vittime, Milena D’Aniello, dell’associazione Libera di Volla, l’avvocato Pasquale di Marzio, che ha annoverato da un punto di vista giuridico le sentenze emanate in questi anni e l’attore Costantino Punzo che ha letto alcuni passi del libro della Covella.

Francesca Mancini