Rapido 904: la strage dimenticata

A .al teatro bellini presentazione del libro Rapido 904, la strage dimenticataNAPOLI – Al Teatro Bellini sabato 28 febbraio è stato presentato l’ultimo libro di Giuliana Covella “Rapido 904. La strage dimenticata”.
All’incontro, moderato dalla  giornalista Anna Copertino, oltre all’autrice hanno partecipato il magistrato Adriano Del Bene, l’avvocato Rossella Calabritto,  impegnata attivamente nella associazione Libera,  e Mary Leone della Associazione Vittime delle stragi di mafia.
La lettura di un brano del libro da parte di Rosaria De Cicco, ha preceduto il dibattito con  una interpretazione forte, passionale, che ha fatto riviere la drammaticità di quel momento e le sofferenze di chi ha subito le conseguenze della deflagrazione, conducendo una vita con il corpo devastato da frammenti di ogni genere, come Antonio Calabrò, uno dei superstiti.
Giuliana Covella In questo volume la Covella racconta una delle stragi del terrorismo in Italia che spesso viene confusa con altre, come quella dell’Italicus, quella di Brescia o quella di Bologna, ma sicuramente non meno drammatica, non meno ricca di misteri.
L’attentato dinamitardo fu anche definito strage di Natale, perché avvenne il 23 dicembre 1984 all’interno della Grande Galleria dell’Appennino ai danni de treno rapido n. 904, partito da Napoli e diretto a Milano.Oltretutto in un luogo vicino a quello della strage dell’Italicus di circa dieci anni prima.
Per le  modalità organizzative ed i personaggi coinvolti fu considerato dalla Commissione Stragi come l’inizio della guerra di mafia degli anni ’90. I terroristi per rendere ancora più devastante l’attentato,  programmarono che lo scoppio, avvenisse all’interno della galleria. Il violento spostamento d’aria, restando compresso dalle pareti del tunnel,  frantumò finestrini, porte e  materiali di rivestimento che provocarono ingenti danni alle vittime. L’esplosione provocò 17 morti e 267 feriti.
L’incontro è stato un momento di riflessione su un fatto accaduto anni addietro ma che non ha ancora trovato risposte. Basti pensare che le carcasse dei vagoni danneggiati sono state demolite anziché essere conservate in un “Luogo della memoria” che sarebbe servito come monito per le generazioni future di questo Paese.
Nel suo intervento il magistrato Adriano Del Bene ha ripercorso le tappe processuali del delitto,  la secretazione degli atti.  Ha definito limitata la verità giudiziaria e approfondito alcuni aspetti della politica citando la frase del giudice Imposimato che affermò: «Lo stato non processerà mai se stesso».
L’avvocato Rossella Calabritto parlando di questa strage ha ricordato “la giornata della memoria e dell’impegno” che si terrà il 21 marzo a Caserta, dove verranno ricordate le 989 vittime innocenti delle mafie, affermando che la solita frase fatta «Trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato» non dovrebbe essere mai usata perché le persone che purtroppo sono state vittime innocenti di stragi o attentati si trovavano al posto giusto nel momento giusto. sono certe “logiche ad essere  sbagliate.
L’ultimo intervento è stato quello di Mary Leone della Associazione Vittime delle stragi di mafia, che ha portato la sua testimonianza indiretta riguardo alla sua  mamma che si trovava su quel treno e ha raccontato delle schegge di vetro conficcate nel suo corpo dalla esplosione man mano col tempo venivano espulse dalle ferite, per non dimenticare ma soprattutto per non far dimenticare quella strage.
Una domanda da parte del pubblico a Giuliana Covella sul perché ha scritto su un episodio avvenuto in una epoca nella quale lei era una bambina, l’autrice ha risposto affermando che il lavoro di ricerca su un passato anche remoto serve sempre per conservare la memoria su cose che hanno lo scopo di insegnare qualcosa alla generazione attuale e a quelle future.
“Rapido 904; una strage dimenticata”  è un lavoro editoriale  che costituisce anche e soprattutto un modello educativo per i giovani.cover_Rapido 904_ la strage dimenticata

Antonio Vitale