Premiazione del concorso fotografico “GalleriaUmbertoPrimo”

Rosaria De Divitiis in un momento della premiazione

NAPOLI – Giovedì 15 giugno cerimonia conclusiva del concorso fotografico “GalleriaUmbertoPrimo”, organizzato dal FAI, dall’Archivio Fotografico Parisio e da Ascione1855. La famiglia Ascione, in particolare, ha fortemente voluto quest’evento, tanto da ospitare la premiazione presso il suo showroom e museo privato all’angiporto della Galleria Umberto I.
Le 196 foto in gara sono state esaminate da due giurie, una tecnica ed una popolare,  che hanno espresso tre vincitori, cui è andato il Trofeo, appositamente realizzato da Ascione, gioiellieri di Casa Reale. Inoltre, a tutti i partecipanti è stato consegnato un “certificato d’onore” come attestato per aver collaborato alla buona riuscita dell’iniziativa.
Alla cerimonia di premiazione erano presenti Marco Magnifico, vicepresidente esecutivo nazionale e portavoce F.A.I. nonché presidente della giuria tecnica, e Rosaria De Divitiis, presidente regionale FAI.
Rosaria De Divitiis ha detto: «Questo concorso fotografico  è in linea con FAI, che proprio in questi giorni si sta apprestando ad una nuova iniziativa che sarà divulgata ad ottobre. E’, praticamente, la prima tappa di un percorso, un invito ai napoletani a vedere con occhi nuovi, anche attraverso l’obiettivo fotografico, cose che abbiamo continuamente sotto gli occhi: ci passiamo davanti e non le vediamo nemmeno, perché non ci soffermiamo. Le fotografie in gara hanno aiutato a guardare con attenzione certi momenti, cogliere certi aspetti che sfuggono, particolari  artistici di straordinari monumenti che, invece, vanno curati e salvaguardati.  Bisogna guardare  Napoli “con gli occhi in su”, come diceva Gino Doria, giornalista, scrittore e storico italiano; direttore del Museo di San Martino, fu autore di un saggio di toponomastica storica, “Le strade di Napoli”,  dove sollecitava i napoletani a passeggiare per la città  con lo sguardo in alto per “scoprire” le tante bellezze artistiche, dei suoi palazzi e, perché no, del suo cielo».
 
Perché Napoli trascura la sua Galleria?
«Una volta la Galleria Umberto era molto viva, frequentatissima da musicisti, coristi e artisti. Si dice che la Galleria di Milano sia più bella, ma è solo perché è stato imposto uno stile omogeneo in tutto l’ambiente, e ciò ne fa un salotto buono. E’ vero anche che a Napoli non c’è la vocazione a stare al chiuso, ne’ bisogna proteggersi da un clima rigido: si preferisce passeggiare e riunirsi all’aperto, ma la Galleria dev’essere un punto d’aggregazione: rispetto ai tanti monumenti che la circondano è il punto centrale. Perciò, questa iniziativa ha fatto riflettere ancora una volta sulla necessità di soffermarci a guardare la nostra città e i mille angoli delle sue bellezze, con la serenità di un momento di distensione che può corrispondere allo scatto di una fotografia: quelli delle immagini in gara ci hanno rivelato particolari della Galleria Umberto I che, magari, non avremmo mai notato».

Tonia Ferraro