Portici caput christianorum mundi

Pio IXPORTICI (NAPOLI) –  Il soggiorno di Papa Pio IX, al secolo  Giovanni Maria Mastai Ferretti, nella cittadina vesuviana è un avvenimento storico poco conosciuto che le portò non solo onore ma una grande luce spirituale. È la vicenda narrata nel libro “Portici Caput Christianorum Mundi” dello storico Stanislao Scognamiglio.
La presentazione del volume si è tenuta martedì 19 maggio nella Biblioteca del Liceo classico “Quinto Orazio Flacco” nell’ambito della rassegna letteraria “Ti presento un libro” organizzata dall’Amministrazione comunale, Assessorato alla Cultura.
Al dibattito, introdotto dall’assessore alla Cultura Raffaele Cuorvo, oltre all’autore hanno presenziato padre Oreste Maria Casaburo dei Frati Minori del convento di Sant’Antonio da Padova, autore delle traduzioni delle lapidi latine e di alcuni documenti in francese contenuti nel libro, e Iolanda Giovidelli, dirigente scolastico del Liceo.
Stanislao Scognamiglio, con il supporto di slide ha illustrato i contenuti principali della sua opera, che contiene tra preziose immagini anche disegni inediti eseguiti con la tecnica della matita su carta.
Stanislao Scognamiglio
Il sommo pontefice Pio IX in esilio volontario a Gaeta per motivi politici venne invitato nella Reggia di Portici da Ferdinando II di Borbone, dove soggiornò dal 4 settembre 1849 per circa sette mesi. La cittadina rappresentava una sede più sicura, più tranquilla e regale rispetto a quella di Gaeta.
Il Papa sbarcò al porto del Granatello dove venne accolto con entusiasmo dalla folla. La sua permanenza si prolungò per le controversie politiche, ma anche perché il Papa apprezzò molto le bellezze naturali della cittadina vesuviana gradendo le cure del suo ospite reale ed il calore di prelati e cittadini. Dopo una visita ai padri alcantarini del convento di San Pasquale per visitare un monsignore ammalato, la sua prima tappa fu la Cappella Reale dove il Pontefice concentrò la sua attività religiosa e dove poi partecipò al triduo di preghiera per sollecitare la corte a curare la spiritualità.
Durante il suo soggiorno porticese l’attività di Pio IX fu intensissima. Incontrò i decurioni di Portici e il governo della Reale Arciconfraternita del Santissimo Sacramento, tenne un concistoro segreto più volte per curare l’aspetto sociale, religioso e politico dello stato pontificio. Pio IX inoltre formulò una riforma dello stato vaticano e promulgò l’enciclica Nostis et nobuiscum per porre un freno al dilagante comunismo e socialismo.
Frequenti furono le sue visite pastorali: visitò il Reale Opificio di Pietrarsa dove fusero un busto in suo onore, sperimentò per la prima volta un viaggio in treno sulla linea Napoli-Nocera rimanendone entusiasta, fu spesso alla chiesa di Sant’Antonio da Padova adiacente alla Reggia, alla chiesa di Santa Maria della Natività e di San Ciro e alla Reale Congrega dell’Immacolata Concezione.
Ricevette l’intellettuale protestante Ernest Renan accogliendolo cordialmente. Renan gli chiese un ricordo per la madre e il Santo Padre gli donò un rosario affinché la donna pregasse per lui.
Il volume narra anche deliziosi episodi della quotidianità in cui il Pontefice si fece apprezzare per la sua affabilità, umiltà e benevolenza, sebbene fosse una persona che quando il caso lo richiedeva sapeva essere dura e caparbia.
Molti eventi accaduti a Portici furono annoverati a favore del suo processo di beatificazione, tra cui le benedizioni e le predizioni veritiere a donne incinte, la benedizione al Vesuvio in eruzione che fece fermare la furia vulcanica, la benedizione al mare che secondo la leggenda popolare da quel momento ritornò pescosissimo.
Portici assurse alla dignità di soglio pontificio grazie alla permanenza del Santo Padre e al suo corpo pontificio e diplomatico, secondo l’antica affermazione Ubi Petrus, ibi Ecclesia. La cittadina divenne molto nota in tutto il mondo anche grazie ai rapporti che il Pontefice aveva con i capi degli Stati sovrani e alle corrispondenze degli inviati di giornali italiani e stranieri.
La partenza di Pio IX, avvenuta il 4 aprile 1850 lasciò negli animi molta tristezza. Il sacerdote porticese Gennaro Formicola salutò il Santo Padre con questi versi: «Te benedisse il ciel, terra ospitale/ All’Angelico Pio, privo del Trono/ Gli offristi tu con la magion reale/ Del core tuo di tutti i cuori il dono».
La presentazione del libro di Stanislao Scognamiglio“Portici Caput Christianorum Mundi” è stata seguita da una degustazione di “Latte Nobile”, nato per valorizzare latte e prodotti di altissima qualità e promuovere un modello assolutamente sostenibile.

Il dirigente scolastico Giovidelli
Il dirigente scolastico Giovidelli

 Tiziana Muselli