Pompei, riapre al pubblico Villa dei Misteri

villa okPOMPEI (NAPOLI) – Tutto pronto per la tanto attesa riapertura al pubblico di Villa dei Misteri nel parco archeologico di Pompei: l’appuntamento è per domenica 22 marzo. Grande l’attenzione dei media: oltre 250 i giornalisti intervenuti alla conferenza stampa per un evento che si attendeva da ben due anni e di cui nel frattempo si era parlato con tanto di critiche al seguito. Critiche per la mala gestione di un patrimonio inestimabile, critiche per fondi destinati al restauro spariti nel nulla, critiche per i continui crolli, furti e altri disastri che hanno purtroppo colpito troppo spesso  l’antica città romana del III secolo a.C. negli ultimi anni.
Ma la grande attesa e l’emozione sono state tradite da una disorganizzazione totale. Di fatto la conferenza stampa vera e propria non si è mai tenuta, non è stato possibile porre domande agli ospiti illustri intervenuti ed il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini ed il Soprintendente Massimo Osanna si sono limitati a rilasciare una brevissima intervista solo alle emittenti televisive più note, per poi fuggire via lungo un maldestro e male organizzato percorso attraverso gli scavi pompeiani. Il Ministro Franceschini ha detto che quella di oggi è stata «davvero una giornata importante che però serve non soltanto per far sapere al mondo che ha riaperto la Villa dei Misteri, ma anche per raccontare del lavoro straordinario che è stato fatto in questo anno.

Dario Franceschini, Ministro per i Beni e le Attività Culturali
Dario Franceschini, Ministro per i Beni e le Attività Culturali

Lo hanno detto in modo molto preciso gli ispettori dell’Unesco che in modo molto chiaro hanno sottolineato come non esiste più il rischio di un’esclusione di Pompei dai siti dell’Unesco, ci sono miglioramenti tangibili e significativi nello stato di conservazione di Pompei e l’Italia ha compiuto sforzi considerevoli nell’adottare le raccomandazioni dell’Unesco. Si sta rispettando la difficile tabella di marcia che ci ha assegnato nelle modalità e nei tempi l’Unione europea per l’impiego dei 105 milioni di euro, e vorrei chiarire – ha aggiunto – che non è che spesi quei fondi nei tempi previsti saranno conclusi i lavori a Pompei. I lavori di restauro di Pompei in un luogo di più di 60 ettari saranno lavori perenni. Sappiamo che tutto il mondo guarda puntigliosamente ogni cosa che avviene a Pompei: ecco noi oggi siamo orgogliosi di dire che l’Italia ha voltato pagina”. Per il soprintendente Massimo Osanna invece “il restauro di Villa dei Misteri, sicuramente uno degli edifici più significativi al mondo per quanto riguarda l’archeologia, ha richiesto un lavoro complesso di ricerca, di diagnosi, che ha preceduto i lavori veri e propri. Sono stati coinvolti decine di professionisti e specialisti, italiani e stranieri, che hanno usato strumenti innovativi, come il laser, per rimuovere strati di cera che si erano sovrapposti dagli anni ’30, quando la villa venne scoperta. È stato fatto un lavoro di equipe in sintonia fra la struttura del Grande Progetto Pompei e il nostro personale della Sovrintendenza».
Nessun ringraziamento al team che negli ultimi due anni ha lavorato con dedizione e professionalità al progetto di restauro della villa, un restauro realizzato grazie al grande lavoro di Giancarlo Napoli, del coordinamento di Stefano Vanacore, responsabile del Laboratorio di restauro della Soprintendenza di Pompei, e di Greta Stefani, prima archeologa degli Scavi di Pompei. Passando ai dati più tecnici, gli interventi di restauro hanno interessato per lo più la conservazione delle pitture, in particolare l’area affrescata della ex Villa Item. La Villa dei Misteri è una domus patrizia suburbana di epoca romana, poco distante dalle Mura Nord e divenne particolarmente celebre a partire dal 1909 grazie alla scoperta, sulle pareti interne del Triclinio, di un intero ciclo pittorico inerente ai riti misterici tradizionali dell’antica città di Pompei, (e dai quali la villa prende il nome).
restauratori all'operaIl parco archeologico resta in ogni caso una perla più che rara nell’ambito dei beni culturali e lo sanno bene i centinaia di turisti, tutti rigorosamente stranieri, che oggi affollavano entusiasti gli scavi assieme ai giornalisti. Se lo sappiano effettivamente anche ministri, soprintendenza ed istituzioni varie, questo non è chiaro e, a quanto pare, non è dato sapere.

Melissa De Pasquale