Pompei, l'Anfiteatro romano come l'Arena Mediterranea

A16-Anfiteatro16POMPEI (NAPOLI) – Pompei crolla ma non molla. E con quasi 2000 anni portati ancora bene, candida il suo Anfiteatro di epoca romana ad Arena Mediterranea.
È il nuovo straordinario progetto  di cui si è fatta carico la Fondazione Carnovale in collaborazione con  l’associazione onlus “Sviluppo Sinfonico Siciliano” del maestro Alberto Veronesi. Una vera e propria sfida tutta a spese dei due enti privati.
Redigere uno studio di fattibilità sull’arena pompeiana, con l’obiettivo di garantirne la messa in sicurezza, la conseguente fruibilità al pubblico e l’ampliamento della capienza a circa 20mila posti: ecco quanto sancito dalla convenzione sottoscritta con la Soprintendenza Speciale ai Beni archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia. In cambio, per ben 4 anni le due associazioni riceveranno il completo affidamento dell’organizzazione di spettacoli nel Teatro Grande, riconoscendo comunque all’ente di tutela una royalty del 10% sui biglietti venduti.
«Il Progetto Arena – spiega Giovanni Carnovale, presidente dell’omonima fondazione, ne parla cosìè molto ambizioso e importante per il rilancio di Pompei. Per le sue caratteristiche, riteniamo che l’Anfiteatro potrebbe ospitare spettacoli per tre o quattro mesi l’anno, diventando un punto di riferimento culturale per l’intero Mediterraneo e avvicinando le persone alla cultura e al mondo della lirica.
Tantissimi sono gli enti coinvolti in questo progetto, partendo dalla Soprintendenza di Pompei, diretta da Massimo Osanna, alla Direzione del Grande Progetto Pompei, del generale Giovanni Nistri. Vorrei evidenziare l’apertura dimostrata dal soprintendente Osanna, tra i primi in Italia a dimostrare che tutela, valorizzazione e promozione dei beni culturali si possono coniugare perfettamente. Fondamentale, poi, è l’apporto del ministro Dario Franceschini, dell’assessore regionale al Turismo, Pasquale Sommese, e del sindaco di Pompei, Ferdinando Uliano, il quale – compresa l’importanza dell’iniziativa – sta facendo tutto quanto nelle sue possibilità per consentire il successo dell’ambizioso progetto».
Intanto è già in programma la prima edizione del Pompei Festival, che vedrà la luce il 18 settembre nel Teatro Grande degli Scavi di Pompei con una magistrale rappresentazione di “La bohème” di Giacomo Puccini, avendo come direttore di Coro e l’Orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania il maestro Alberto Veronesi.
Toccherà poi alla compagnia “Balletto del Sud”, con le coreografie di Fredy Franzutti, portare in scena il 20 settembre la “Carmen” sulle musiche di George Bizet.

Fabiana Stornaiuolo