Pasquale Ponzillo, il poeta pompiere

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Pasqale Ponzillo - copertina libroNato nel 1866 in Sezione Mercato –Pendino, Pasquale Ponzillo si arruolò nel corpo dei Civici Pompieri della Città di Napoli, all’epoca alle dipendenze del Comune, nel 1888; aveva appena 22 anni.
Dotato di una vena poetica semplice e istintiva, privo di studi, Ponzillo pensava  semplicemente i versi, che un collega pompiere gli fissava su carta; fu autore di decine di componimenti poetici e di bozzetti  perlopiù drammatici destinati al teatro popolare partenopeo, alcuni dei  quali vennero rappresentati dalle maggiori compagnie teatrali dell’epoca.
Si firmava Pasquale Ponzillo-Pompiere; i suoi versi in vernacolo, sempre ironici e speculari, oltre che essere pubblicati dal giornale La Lega del Bene diretto da Raffaele Parisi vennero raccolti in alcuni volumetti stampati in un arco di tempo durato quasi trent’anni (1892-19212).
L’esordio editoriale si ebbe con  Munezzaglia” datato 1892; l’ultima pubblicazione “Frittelle”, a cura del Corpo Pompieristico Napoletano.
Messo in vendita nel 1921, il ricavato devoluto all’autore colpito da cecità;appena un anno dopo il poeta lasciava questo mondo all’età di 56 anni.
Le sue raccolte di versi ebbero la ventura d’avere prefazioni di firme del calibro di Giovanni Capurro, Ferdinando Russo e Rocco Galdieri. Delle sue varie opere bozzettistiche e drammatiche si ricorda  ‘O schiaffo,  che ispirò addirittura un film all’epoca del film muto.
Foto in divisa da lavoroIl Ponzillo, era di corporatura piccola ma dotato di un coraggio leonino e di un altruismo invidiabile; infatti egli fu pluridecorato dalle autorità militari e civili; si distinse principalmente nei soccorsi alle popolazioni di Reggio Calabria e Messina nel terremoto del 1908; altra occasione che gli valse stima ed elogi fu nell’intervento  della sua squadra  nello spegnimento del pauroso incendio che devastò la sede del  Banco della Pietà a Napoli nel giugno del 1903; durante il difficile intervento che ci rimise la vita il giovane suo collega Giovanni Martinelli,di cui il Ponzillo venne incaricato dell’elogio funebre:
Chist’elmo rutto e chesta lancia storta / ricordano a ‘sti sciure ‘e giuventù/ ‘o Banco d’’a Pietà, ‘na  scala Porta / e nu cumpagno ca nun torna cchiù!
 Nel 1918, raggiunto il grado di Maresciallo, fu congedato per sopravvenuta cecità.
Si spense in Chiaiano, sobborgo alle porte di Napoli, nel luglio del 1922 lasciando tre giovani figli, già orfani di madre, soli e sconsolati. Solo la sensibilità della Giunta comunale dell’epoca fece sì che il suo primogenito Gaetano di appena 17 anni venisse inquadrato presso lo stesso corpo dei Pompieri con un provvedimento speciale affinché  potesse sostenere economicamente gli altri due fratelli.
Nel dicembre del 2013, è stato pubblicato una biografia del nostro benemerito poeta-pompiere, ad opera di Ciro Daniele; in essa si racconta la travagliata esistenza di quell’umile, benemerito vigile del fuoco, oltre  che ottimo padre di famiglia: le poesie dedicate ai suoi cari sono fra le più toccanti.
Le sue opere poetiche, i suoi bozzetti drammatici, e non ultime le sue canzoni furono musicate da alcuni celebri compositori, come Vincenzo Valente e Leopoldo Mugnone.
Il volume è diviso in sei capitoli (Il pompiere poeta, Le curiosità, La famiglia, I pompieri, L’ultimo saluto e La canzone-il teatro-il cinema.il tutto corredato da foto, documenti e interessanti testimonianze che riportano ai primi decenni del secolo scorso e alla magra esistenza di quegli anni; scritto in modo semplice ma estremamente puntiglioso e  dettagliato risulta uno spaccato della società dell’epoca.
Scheda del volume: pagg.156, prefazione di Pietro Damiano, postfazione di Pasquale Iorio, con patrocinio morale della’Archivio Sonoro della Canzone Napoletana  della R.A.I.; seconda ristampa (2014) a cura dall’associazione “Plaianum”. Stampato per i tipi Atena.net srl
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