Morte di un commesso viaggiatore

Morte di un commessoviaggiatoreSAN GIORGIO A CREMANO (NAPOLI) – «Non è facile proporre un’opera teatrale drammatica a san Giorgio a Cremano. Si tratta di una sperimentazione. Non è facile calcare questo palcoscenico senza far ridere».
Commenta così, al termine della prima del dramma “Morte di un commesso viaggiatore” dello scorso 25 ottobre al Centro Teatro Spazio di San Giorgio a Cremano Vincenzo Borrelli, eccezionale protagonista e regista della celeberrima opera di Arthur Miller.
Arthur Miller, voce di spicco del teatro americano novecentesco, è stato un grande interprete della polemica sociale, temprata da una ricerca esistenziale profonda e complessa.
Vincenzo Borrelli è direttore insieme al padre del Centro Teatro Spazio di San Giorgio, il piccolo teatro di San Giorgio a Cremano su cui ha iniziato i suoi passi Massimo Troisi nella seconda metà degli anni Settanta.
L’opera di Miller è impegnativa e destinata ad un pubblico elitario. Nel riadattamento di Vincenzo Borrelli la congiunzione di sperimentazione e fedeltà ai contenuti del dramma ha dato vita ad uno spettacolo in grado di suscitare interesse e curiosità, anche grazie alla bravura della co-protagonista femminile, nel ruolo di Linda, e dei giovanissimi interpreti.
La trama ruota intorno ad un anziano commesso viaggiatore, il cui sogno di realizzazione personale e lavorativo riflette il crollo del sogno americano e le cui illusioni si riversano sui figli, simbolo della generazione successiva.
C’è un riferimento diretto all’America del boom economico, di cui Vincenzo Borrelli vuole evidenziare l’estensione temporale fino ai giorni nostri, in cui il sogno americano si è tradotto in qualcosa di altro, di molto più ingente, che copre su larga scala non più il solo nuovo continente.
La messa in scena dello spettacolo proseguirà fino al prossimo 2 novembre.

 Francesca Mancini