Monuments men a Napoli

download (2)Una storia così incredibile da risultare perfetta per una sceneggiatura cinematografica è quella che ha visto protagonista la Bun (Biblioteca Universitaria di Napoli) di  via Mezzocannone 14.
La vicenda, che ha ispirato il recente film di George Clooney Monuments Men, è la vera storia della Monuments Men Foundation for the Preservation of Art di Dallas, che, tra le opere razziate recuperate nel periodo postbellico, ha portato al ritrovamento di otto preziosi volumi appartenenti alla Biblioteca napoletana.
Questi antichi libri sarebbero stati affidati durante la seconda guerra mondiale, rigorosamente suddivisi in ordine di importanza (fascia A,B,C) e custoditi in casse di quercia,  in parte al Santuario di Montevergine, a Mercogliano, in Irpinia, ed in parte  al convento di San Francesco a Minturno, nel Lazio, ritenuto un luogo sicuro al riparo dai bombardamenti.
In realtà proprio quest’ultimo territorio, sottoposto all’epilogo catastrofico del conflitto, si è rivelato ben poco idoneo a salvaguardare i circa 1500 volumi appartenenti alla Biblioteca.
Nel periodo immediatamente successivo al bombardamento e all’incendio del convento, alcune di quelle opere sono state “ritrovate” da un soldato americano, Irving Tross, oggi novantaseienne, che ha contattato la Fondazione statunitense per metterla al corrente del  suo prezioso bottino ed affidarle i volumi.
Si tratta di otto opere, fortuitamente conservate in buone condizioni, tra le quali particolare stupore suscitano l’edizione cinquecentina della Fiammetta boccaccesca, una parziale raccolta di opere di Francesco Petrarca, risalenti al 1542; un saggio di anatomia di Niel Steensen corredato dalla splendida litografia di un cranio umano; un saggio naturalistico su una varietà di squalo caniscarcharias ed un saggio di Isaac Newton sugli esperimenti da lui condotti sulla luce.
Ancora più fortunoso il ritrovamento delle schede di archiviazione degli otto volumi  “perduti” ad opera della dottoressa Maria Lucia Siragusa, responsabile dei fondi antichi della Biblioteca Universitaria, schede che costituiscono una preziosa traccia del percorso picaresco delle opere.
Dopo i  primi  contatti  da parte del presidente della Fondazione Monuments Men, Robert Edsel, con la Federico II di Napoli attraverso l’Interpol, il 30 maggio 2013 è avvenuta la consegna ufficiale all’ambasciatore italiano a Washington, Claudio Bisogniero.
Il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Napoli, guidato dal Capitano Carmine Elefante, ha poi materialmente consegnato i volumi all’Università; i preziosi tomi sono stati presentati in conferenza stampa il 25 marzo scorso.
I volumi ora sono esposti alla Biblioteca; la mostra, a cura di Maria Lucia Siragusa, sarà aperta al pubblico fino al prossimo 2 aprile.

Francesca Mancini