Milenkovich al Massimo napoletano

Teatro di San Carlo   STEFANO RANZANI/STEFAN MILENKOVICHNAPOLI – Al  Teatro di San Carlo venerdì 28 marzo alle 20.30 torna Stefan Milenkovich.
Virtuoso dell’archetto, ex enfant prodige,  Milenkovich si esibirà in duo con la pianista Srebrenka Poljak in un programma accantivante che offrirà al famoso violinista la possibilità di esaltare le sue riconosciute capacità tecnico-interpretative.
Nato a Belgrado, classe 1977,  violinista tra i più affermati a livello internazionale, Milenkovich è figlio d’arte: la sua carriera ha inizio all’età di tre anni; attualmente è professore di violino all’Università dell’Illinois negli Usa. Oggi è un interprete maturo e completo noto per il suo perfezionismo che vanta una tecnica prodigiosa.
Al suo fianco, in un recital di ampio respiro, la pianista Srebrenka Poljak regolarmente impegnata con l’ Orchestra Filarmonica di Zagabria.
Il programma del concerto di venerdì prossimo si aprirà con la Sonata n. 3 in sol minore per violino e pianoforte di Debussy,  la Sonata n.2 in sol maggiore per violino e pianoforte e Tzigane Rhapsodie de Concert di Maurice Ravel i Tre preludi di George Gershwin nella  trascrizione di Jascha Heifetz, la Fantasia sulla Carmen di Bizet Op.25 di Pablo de Sarasare e la Serenade Melancolique Op.26 di Pëtr Il’ič Čajkovskij.
Il primo brano in programma, la Sonata n.3 in sol minore per violino e pianoforte di Debussy, è suddiviso in tre movimenti, ma  non segue gli schemi classici o romantici; una sottile ironia sembra pervadere tutto il brano caratterizzato da cellule melodiche irrisolte, sospese, che tornano continuamente riproposte e mutate.
La Sonata n.2 in sol maggiore per violino e pianoforte di Maurice Ravel, anch’essa suddivisa in tre movimenti, sembra soprattutto nell’allegretto iniziale voler evidenziare una fondamentale incompatibilità fra il pianoforte e il violino; il Blues Moderato è un chiaro omaggio di Ravel agli stilemi jazzistici della musica americana e il finale Perpetuum mobile  è affidato al solo violino mentre il pianoforte svolge il ruolo di accompagnamento e di realizzazione di un tessuto tematico costruito su citazioni dei tempi precedenti.
Ancora di Ravel Tzigane, Rhapsodie de Concert, composta nel 1922, la cui brillante partitura si apre con una lunga introduzione calma e rapsodiante, Lento, quasi cadenza, del solo violino in cui si alternano temi all’ungherese a stilemi spagnoleggianti.  Il pianoforte introduce una serie di ritmi di danza, Czarde e Friske, trattati secondo il tipico stile improvvisativo e  virtuosistico delle esecuzioni zigane. Inevitabile  l’accelerando finale che si conclude con tre vigorosi accordi strappati.
Seguiranno i Tre preludi di George Gershwin nella trascrizione  del violinista polacco Jascha Heifetz che pur nel rispetto del carattere dei brani, nati per pianoforte, rende protagonista il violino: ora languido, ora rabbioso, sempre vibrante nelle acrobatiche impennate virtuosistiche.
Poi sarà la volta delle melodie di Pablo de Sarasate, uno dei mostri del violinismo di tutti i tempi, che compose la Fantasia op. 25. sulla Carmen di Bizet,  brano che si inserisce in quel filone di elaborazioni di temi d’Opera frequentato da tutti i grandi protagonisti del concertismo ottocentesco: composizioni ricche di virtuosismi che mettono in evidenza  tutta la tecnica dell’esecutore.
Infine Sérénade Mélancoliqué di Pëtr Il’ič Čajkovskij  il cui Andante, si apre con alcune battute del pianoforte che introducono il tema principale enunciato dal violino: una melodia  malinconica in cui si esprime tutta la sensibilità decadente del compositore.
Inoltre,è in programma per sabato 5 aprile alle 19 appuntamento imperdibile con Uto Ughi, uno dei più grandi musicisti del nostro tempo, torna ancora al San Carlo per una speciale lezione concerto rivolta ai giovani.
Violinista italiano tra i più amati e riconosciuti a livello internazionale, autentico erede della tradizione che ha visto nascere e fiorire in Italia le prime grandi scuole violinistiche, Ughi è da sempre impegnato nella diffusione  della cultura musicale.
In questo evento straordinario il musicista lombardo eseguirà Preludio e Allegro nello stile di Pugnani di Kreisler, La Primavera di Beethoven, la Polonaise n 1 in re maggiore e  lo Scherzo tarantella di Wieniawsky.
Il costo del biglietto per posto unico varia da 12 a 15 euro.
Intanto proseguono al Memus (Museo e Archivio Storico del Teatro di San Carlo) gli appuntamenti di approfondimento del ciclo di incontri Voci verdiane al San Carlo: venerdì 28 marzo alle 16  si terrà l’incontro intitolato  Quei fischi mai fischiati, Enrico Caruso e il San Carlo a cura di Francesco Canessa, musicologo e giornalista, già sovrintendente del Teatro. Canessa illustrerà al pubblico la sua versione dei fatti sul famoso presunto insuccesso e il difficile rapporto tra Caruso e il Massimo napoletano.
L’ingresso è libero.
Continua anche la stagione sancarliana dedicata ai più piccoli con il balletto Peter Pan in scena il 27 e 28 marzo con doppio spettacolo alle 10 e alle 12 .
Protagonista dell’evento la Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo diretta da Anna Razzi, che firma anche le coreografie.
Le musiche originali sono di Gaetano Panariello.
Consigliato alle scuole materne, elementari e medie inferiori.
Per maggiori informazioni e prenotazioni: 0817972331 – 412; biglietteria@teatrosancarlo.it