Messa alla prova: la pallavolo in campo per il sociale

La pallavolo napoletana entra ufficialmente nel sociale grazie al progetto “Messa alla prova”, un autentico fiore all’occhiello per i dirigenti campani che finalmente possono fare qualcosa di concreto anche per i ragazzi a rischio. Lo spartiacque è la data del 12 giugno 2012, ovvero quella del varo ufficiale del progetto in programma alle 17 al PalaVesuvio di Ponticelli.
A spiegare l’iniziativa ci pensa il presidente della Fipav Napoli, Umberto Capolongo ha presentato così: «Questa iniziativa è presentata dal comitato regionale Campania – comincia il presidente -. È da rapportarsi con tutti i minori gestiti dal servizio di giustizia minorile che fanno parte della regione. Ci siamo inseriti per il nostro senso di solidarietà ed il progetto sta a sottolineare questo aspetto della federazione. Ci sono molti giovani che hanno avuto pene superiori ad un anno e il servizio di giustizia minorile insieme alla federazione ha organizzato il progetto ”Messa alla prova”. In pratica la pena del ragazzo viene sospesa e potrà tornerà a casa per poi compiere un itinerario solidale e di buona condotta, per far in modo che si ravveda sulle sue malefatte. La mattina il ragazzo potrebbe fare volontariato presso un’associazione di solidarietà (Onlus), mentre il pomeriggio può giocare a pallavolo in una società sportiva accreditata».
Passa poi ad esempi che concretizzano la qualità educativa e di reintegro sociale di questo progetto: «Se un ragazzo campano ha un problema del genere, noi lo segnaliamo alle nostre società affiliate alla federazione pallavolo e chiediamo che venga inserito nel gruppo sportivo. Il giovane potrà svolgere vari compiti tra cui: giocatore, dirigente o quant’altro. L’importante è che il ragazzo venga inserito in società ed alla fine del percorso verrà giudicato e si deciderà se il ragazzo ha superato la “messa alla prova” o meno. È la prima iniziativa di questo tipo in Italia per quanto riguarda le società di pallavolo. È un  argomento molto delicato e c’è bisogno di personale molto preparato e noi in Campania abbiamo società serie e preparate».