MeravigliArti, Roxy in the Box chiude la rassegna

NAPOLI – Ultimo appuntamento per la rassegna dedicata all’arte “MeravigliArti”, ospitata nella museo cappella Sansevero, con Roxy in the Box, martedì 4 giugno alle 19. Dallo scorso 7 maggio, l’iniziativa ha dato l’opportunità di assistere a eventi di letteratura, teatro, musica e arte contemporanea nella straordinaria cappella barocca ideata nel Settecento da Raimondo di Sangro, principe di Sansevero, nota in tutto il mondo per la scultura del Cristo velato.
Gli artisti coinvolti hanno affrontato il tema della meraviglia in modi diversi e secondo la propria sensibilità: Sergio Bini (in arte Bustric) che ha aperto la rassegna portando in scena, riadattato per l’occasione, Napoleone magico imperatore, rivisitazione ora surreale, ora poetica, ora intelligentemente divertita di una personalità entrata nel mito, tra effetti speciali, giochi di prestigio e suggestivi racconti. Il martedì successivo, l’incontro di letteratura con Antonella Cilento e Giuseppe Montesano in “È del poeta il fin la meraviglia” che hanno proposto un percorso letterario scandito dalle letture di Andrea Renzi che ha spaziato dalla poesia barocca ad Anna Maria Ortese, guidando il pubblico alla scoperta del meraviglioso in letteratura;  con il loro jazz-rock dalle risonanze etniche si sono poi esibiti gli Slivovitz, band partenopea apprezzata a livello internazionale, in La cabala della meraviglia, composizioni originali e improvvisazioni sulla scorta della smorfia napoletana,  fino  ad  arrivare  al  numero 72: la meraviglia;  a seguire l’appuntamento con gli Ondadurto Teatro, prestigiosa compagnia di Roma, che ha presentato
C’era una volta, una versione “riveduta e scorretta” di alcune note fiabe spogliandole del consueto velo dolciastro, creando un’atmosfera incantata, ma al contempo grottesca e bizzarra con musiche, proiezioni, costumi, e perfino una grande macchina teatrale. A chiudere la rassegna, il 4 giugno, sarà l’artista e performer napoletana Roxy in the Box (Rosaria Bosso) che esporrà La sposa madre, installazione video-luminosa che interpreta liberamente le suggestioni di alcune sculture della Cappella Sansevero. Il Museo ospiterà l’installazione fino a domenica 9 giugno.
Per la prima volta un’opera d’arte contemporanea viene esposta nella navata della Cappella Sansevero, a pochi passi dal Cristo velato. Proprio dal capolavoro di Giuseppe Sanmartino e da altre opere del tempio gentilizio la performer napoletana Roxy in the Box ha tratto spunti e suggestioni per la sua installazione video-luminosa, La sposa madre: un’operazione potente e originale nella “casa” del principe che amava destare stupore.
Dal testo critico di Anita Pepe: «Tra un Uomo deposto dalla croce e uno caduto da un’impalcatura non c’è differenza d’attrito emotivo. Nel suo sangue precipitano tutte le vite. E il compianto sul Cristo morto si trasforma nell’ennesima cronaca di una morte annunciata. Su un cantiere in periferia o in un palazzo del centro, con i documenti o senza, divorato dal fuoco, intossicato dal veleno, bruciato dalla polvere, mentre tua moglie non ha ancora chiuso l’oblò della lavatrice aspettando la tuta sporca. Nella città che con Pergolesi ha consegnato alla musica il più bello Stabat Mater della storia, e generazioni di braccia piene di dignità, Roxy in the Box firma un’installazione luminosa, ove Pietà e Passione si incontrano in quell’unico luogo sacro chiamato dolore».
Il tema della rassegna, la meraviglia, è un concetto che contraddistinse tutta l’attività intellettuale, scientifica e mecenatesca del principe e la varietà delle arti rappresentate nella manifestazione è un omaggio alla molteplicità di interessi di Raimondo di Sangro, che indusse i contemporanei a definirlo non un accademico, ma “un’accademia intera”.