Le sfumature di Pintus

angelo pintusNAPOLI – Ritorna dopo il sold out dello scorso anno Angelo Pintus, in scena al Teatro Acacia venerdì 6 marzo alle 21 con  “50 sfumature di… Pintus”, il suo fortunato one man show che ha fatto registrare il tutto esaurito ovunque.
Il divertente spettacolo di Pintus – che solo nel titolo prende spunto dalla fortunata trilogia di E.L. James – si basa su aneddoti della sua vita, considerazioni su aspetti quotidiani e soprattutto sulle celebri imitazioni di personaggi del mondo sportivo e televisivo: Valentino Rossi, Josè Mourinho, Zlatan Ibrahimovic, Belen Rodriguez, George Clooney, Mario Balotelli, Jovanotti, solo per citarne alcuni.
Pintus prossimamente debutterà venerdì 13 marzo su Italia1 con il “Karaoke”. È un artista in grande ascesa che sa far ridere e divertire il suo pubblico senza risultare banale e ripetitivo.
Dagli esordi nel 2000 con Max Vitale sul palco del Maurizio Costanzo Show alle apparizioni televisive a Buona Domenica, Guida al Campionato, Quelli che il calcio, Summer Festival, fino al grande successo di oggi che lo hanno portato come ospite al Festival di Sanremo e a recitare nel film di Paolo Ruffini “Tutto molto bello“. Senza dimenticare il mondo dei social network: solo su Facebook conta un milione e seicentomila fan.
«Care donne – spiega il comico triestino nella presentazione dello spettacolo – a differenza di quelle di grigio, le sfumature di Pintus vi faranno ridere! Forse… E se lo dico io potete non credermi! Il lavoro del comico è un lavoro strano, la gente per strada ti ferma e crede sempre che tu possa farla ridere, sempre! Sarebbe come se a un cantante per strada tu chiedessi di cantare o a un calciatore di palleggiare, oppure a Rocco Siffredi di… Insomma non ha senso! Ma fare il comico credo sia molto più facile di quanto altri vogliono farci credere. La comicità è dappertutto: nei politici che litigano, in alcune storie assurde di alcuni programmi televisivi, e nelle pubblicità. Basti pensare che Banderas parla con una gallina che si chiama Rosita! Insomma non ci vuole molto, fa ridere vedere un uomo con la febbre a 36,8, fa ridere vedere una donna che parcheggia (senza offese), mi fa ridere la vita, fa ridere il mio ricordo della scuola, la mia professoressa che mi chiamava e mi diceva “Bindusss!” e io “Con la p, con la p” e lei… “Ah…ok Bintup!”. Insomma mi fanno ridere tante cose, ognuna con la propria sfumatura, le sfumature di Pintus».