Le celebrazioni estive cavensi

DCIM100MEDIACAVA DE’ TIRRENI (SA) – Il gruppo delle giovani studentesse di archeologia questa voltasi si è dedicato alle feste estive di Cava de’ Tirreni e ai problemi stradali della bellissima città salernitana.
Le studentesse universitarie Tonia di Fratte, Emilia di Salerno, Lucia di Pontecagnano, Angela e Francesca di Cava e Loredana di Vietri, di numero maggiore, stavolta sono  6, vanno alla ricerca delle origini storiche dei festeggiamenti tradizionali cittadini, ma si soffermano anche sugli attuali problemi del territorio.
Si chiedono infatti perché il cantiere che dovrebbe creare il collegamento viario che, costeggiando il distretto sanitario e la chiesa di Sant’Alfonso, da via Gramsci arriva  a via Parisi, sia fermo, sebbene il progetto esecutivo inserito nel programma PIU Europa Por Fers 2007-2013  sia stato approvato due mesi fa dalla Giunta comunale con lo scopo di alleggerire il traffico veicolare.
Attualmente la situazione di stallo dei lavori crea disagio ai residenti, già gravati dalle opere di riqualificazione di piazza Eugenio Abro, prospiciente il Palazzo comunale, per l’installazione di  una scacchiera per il gioco degli scacchi, simile a quella di Marostica; i lavori vennero interrotti a causa del ritrovamento di rifugi antiaerei della seconda guerra mondiale. Oltre alla chiusura di via Garzia e di parte di viale Crispi con tutte le difficoltà che ne derivano, una vasta area è stata invasa da erbacce e data la mancanza d’igiene vi proliferano animali dannosi, pare persino qualche vipera.
Preso atto di questi problemi, le sei studentesse si dedicano ad approfondire le origini dei festeggiamenti che nei primi  giorni di luglio animano Cava, in attesa del grande evento della rappresentazione della disfida della Pergamena bianca, il famoso documento civico che nel 1460 col quale furono concessi ai cavensi privilegi comunali, segno tangibile della gratitudine di re Ferrante d’Aragona alla fedelissima Città di Cava de’ Tirreni per l’aiuto ricevuto da 500 armigeri che lo salvarono durante l’assedio di Sarno da parte delle truppe angioine.
Le celebrazioni delle antiche tradizioni di Cava sono partite la sera di martedì 1 luglio dalla piazza di San Francesco, davanti la Basilica retta dal padre francescano don Luigi Petrone, con l’esibizione degli sbandieratori cavensi, dei trombonieri di Sant’Anna all’Oliveto e di quelli di Monte Castello, che continuano anche il giorno successivo con la sfilata storica dei Marziali, che indossano le corazze dorate dei trombonieri Senatore, che rivaleggiano in eleganza con quelle delle altre contrade cittadine.
La serata si è conclusa alla Mediatica Marte con la conferenza del professor Francesco Senatore e dunque con la farsa cavaiola in perfetto stile rinascimentale.
Il 3 luglio è seguito il corteo dei trombonieri Filangieri e di quelli di Santa Maria del Rovo con una parata che ha raggiunto il borgo Scacciaventi passando per corso Umberto I sotto il famoso porticato del borgo storico, fino al Duomo.
Venerdì 4 luglio si sono svolte le esibizioni per le strade dei gruppi di sbandieratori; bellissimi i carri e le maschere.
Sabato 5 luglio la giornata ha visto al chiostro di Santa Maria al Rifugio la presentazione della storia della Pergamena bianca a cura di Clara Santacroce, seguita in piazza San Francesco da quella della ricevuta firmata da re Ferrante, a cura di Vincenzo Braca.
Gran finale alle 19.30 con la sfilata da piazza Amabile lungo l’antico porticato dell’autentica Pergamena bianca del 1460, conservata nel Municipio di Cava, portata dal sindaco Marco Galdi.
Dopo aver preso parte alle celebrazioni di Cava de’ Tirreni, le sei studentesse hanno constatato la passione, l’attaccamento alle tradizioni religiose e civili,
medievali e rinascimentali e il forte senso d’identità che contraddistinguono i 56mila abitanti della città, che divengono 65mila in estate con i rientri di emigrati dall’estero, con punte di 133mila visitatori che giungono in occasione dei festeggiamenti.
Le ragazze si fermano commosse, riflettendo sul forte significato dell’evento successivo: la disfida dei trombonieri cavensi  con i famosi archibugi o tromboni ad avancarica – di realizzazione locale – costruiti per conquistare la Pergamena bianca e “portarla” nella propria contrada per un anno.
Ma questa è un’altra storia, e le studentesse del salernitano la racconteranno un’altra volta …

 Michele Di Iorio