La storia senza fine del Museo del Mare

LogoMuseoDelMarePORTICI (NAPOLI) – Il complesso dell’ex macello comunale venne realizzato tra il 1869 ed il 1873 su di un progettato del 1838 dall’architetto Ruggiero ispirato agli omologhi di Milano e della Villette a Parigi.
Costruito tra linea ferrata e il mare su una superficie di 57.600 m², di cui 41.000 m² area scoperta, fu inaugurato nel 1880 e dismesso definitivamente come macello nel 1955. Per un periodo fu sede dell’Ufficio Veterinario comunale con annesso laboratorio.
Nell’ambito della Riqualificazione della fascia costiera del PIU (Programma Integrato Urbano), venne avviato dall‟Amministrazione Comunale il restauro e la ristrutturazione del complesso finanziata con fondi FAS – APQ “Sistemi urbani” III A.I. C.P.:SU3 –NA 30.
L’opera, destinata a Museo del Mare, costò 5 milioni di euro.
La vicenda che riguarda l’affidamento dell’ex Macello parte da lontano. Pare che i primi contatti furono presi con Il CNR durante la prima Amministrazione Cuomo. Sembra che il Centro di Ricerca fosse interessato, tant’è che si parlava anche di un progetto presentato al Comune, sul quale fu poi sviluppato quello che portò alla realizzazione e alla destinazione d’uso del complesso. Dopo questi primi approcci, i contatti con il CNR non vennero mai più ripresi.
Successivamente, con la delibera della Giunta comunale del 03/08/2010 n. 505 fu ratificata l’assegnazione del complesso edilizio dell’ex Macello Comunale “ e del grande parco annesso all’ARPAC (Agenzia Regionale Protezione Ambiente della Campania).
L’Agenzia avrebbe dovuto attrezzare parte del complesso a museo interattivo e installare un’unità operativa finalizzata alla tutela dell’ambiente marino per monitorare lungo la costa della regione i principali parametri chimici/fisici/biologici del mare anche attraverso immersioni subacquee con elaborazione e trasmissione dati al Ministero dell’Ambiente, ed effettuare attività di formazione rivolte ai giovani interagendo con le Istituzioni Scolastiche. Inoltre l’ARPAC doveva assicurare la vigilanza e la custodia sia del parco che del Museo del Mare con i relativi oggetti e materiali del mondo marino.
Nel maggio 2011 il complesso doveva essere finalmente inaugurato, ma qualche giorno dopo venne soltanto presentato al pubblico, dal momento che l’Arpac disattese tutti gli impegni.
La struttura è stata poi vandalizzata nel febbraio 2013. Inoltre ha subito danni durante il tornado del giugno 2014.
Nel 2013 fu deciso di approntare un nuovo bando per l’assegnazione della struttura, con una variazione: una parte del complesso avrebbe dovuto prevedere un punto ristoro e di attività ludico-ricreative, considerando la destinazione turistica della zona, la cui gestione sarebbe dovuta essere però affidata al Comune.
Al bando rispose una sola società, la Hotel Vogue di Giugliano, Napoli, cui la struttura nei sei mesi di commissariamento precedenti all’insediamento della Giunta Marrone fu affidata con un verbale di consegna – per l’esigua cifra di 700 euro – a fronte della sola manifestazione d’interesse.
Il sindaco Marrone si trovò dunque subito ad affrontare la spinosa questione dell’affidamento del complesso del Museo del Mare alla Hotel Vogue.
La Commissione di riferimento si rese conto che per l’Amministrazione sarebbe stato un onere gestire la parte ristoro e ricreativa. Destinandola alla società assegnataria invece sarebbe stato un conreto aiuto per sostenere gli alti costi di gestione della struttura.
Nell’ottobre 2013 vennero consegnate le chiavi del Complesso alla Hotel Vogue, senza però che il bando venisse prima ritirato per modificarlo. La società da quel momento impiega un guardiano per la tutela della suddetta struttura.
Nei giorni scorsi è scoppiata una polemica a seguito delle dichiarazioni fatte al quotidiano Il Mattino dal signor Massimiliano Pontecorvo, e regolarmente registrate dal cronista Maurizio Capozzo, che dichiarava: « … di aver ricevuto da un consigliere comunale una richiesta pari al 25 per cento delle quote per dare via libera all’apertura del Museo. Una denuncia bella e buona … e che il socio aveva annunciato di aver già riferito alle forze dell’ordine».
Dopo queste dichiarazioni, sono partite immediatamente le indagini sui consiglieri comunali coinvolti, incarico affidato al comandante della Polizia Municipale Gennaro Sallusto, che raccolti tutti gli elementi li consegnerà alle autorità competenti.
Il Consiglio, presieduto da Ferdinando Farroni, è composto da 24 consiglieri, in parte della maggioranza, in parte dell’opposizione. Va sottolineato inoltre che un consigliere, benchè facente parte di una commissione, non ha alcuna autorità nell’assegnazione di un bene.
Si attendono dunque gli esiti delle indagini della Magistratura per fare luce su quest’increscioso risvolto dell’annosa vicenda che getta fango su tutta la Città di Portici.

Il rudere del macello
Il rudere del macello