La rivoluzione musicale di Roberto Cacciapaglia al Ravello Festival

RAVELLO – Cresce l’attesa per l’esibizione al Ravello Festival del pianista e compositore Roberto Cacciapaglia (foto). Appuntamento questa sera, martedì 6 agosto alle 21.30, nella Sala dei Cavalieri di Villa Rufolo, dove l’artista suonerà in piano solo brani composti per pianoforte e orchestra. Il repertorio infatti è tratto dai suoi cd realizzati con la Royal Philharmonic Orchestra di Londra.
Diplomato in composizione al Conservatorio “Giuseppe Verdi”, Roberto Cacciapaglia è da molti anni protagonista della scena musicale internazionale più innovativa. All’inizio della sua carriera è entrato nel gruppo di Franco Battiato suonando nei primi album del cantautore siciliano. Ha condotto una ricerca sui poteri del suono, affrontando negli anni diversi temi, dalla classicità alla sperimentazione elettronica. Non è un caso che i brani che suonerà siano tratti dai cd registrati con la Royal Philarmonic Orchestra che il pianista definisce “un’orchestra post-elettronica che spazia dalla musica classica a quella rock e pop come i Queen, i Pink Floyd, gli Abba”.
Cacciapaglia usa un linguaggio musicale a 360 gradi che ha costruito attraverso le sue esperienze: «Ho lavorato allo studio di Fonologia della Rai – spiega – e collaborato con il Cnr (Centro Nazionale delle Ricerche) di Pisa studiando le applicazioni del computer in campo musicale».
Dopo il tour in Italia il compositore si sposterà in Russia portando a San Pietroburgo il concerto da piano solo. Inoltre il pianista confessa di aver quasi finito di registrare il nuovo cd. Tra le sue attività c’è la collaborazione con il laboratorio musicale di Milano, l’Education Music Academy: un percorso formativo dedicato a interpreti, pianisti e cantanti, compositori e cantautori in ambito classico e pop/rock ed elettronico per preparare uno spazio personale dove far crescere e sviluppare le proprie idee fino alla realizzazione di un cd professionale. Il pianista pensa che i giovani musicisti vadano lasciati liberi di esprimere le loro idee: «Nell’Accademia si insegna a essere autonomi e creativi. I ragazzi propongono il loro progetto e noi li seguiamo affinché si realizzi».
Quello di questa sera è soltanto uno degli appuntamenti che arricchiscono il programma del festival. Fra i protagonisti delo scorso fine settimana, la City of Belfast Youth Orchestra, il più longevo ensemble giovanile in Irlanda, diretto dalla bacchetta di Paul McBride. Conosciuta anche come CBYO, la formazione riunisce giovani tra i 15 ed i 21 anni selezionati tra i talenti degli istituti musicali presenti sul territorio ed è composta da ottanta membri che si riuniscono una volta a settimana per le prove sotto la direzione del maestro McBride che ha avuto il merito di aver forgiato un gruppo di giovani e talentuosi musicisti invitato ad esibirsi alla Waterfront Hall, alla Ulster Hall ed alla Royal Albert Hall. Da oltre 50 anni la CBYO è parte attiva e fondamentale della vita culturale di Belfast essendo l’orchestra professionale della Scuola di Musica della città. Tra i numerosi ex allievi dell’orchestra che hanno avviato importanti carriere internazionali, il flautista Sir James Galway ed il pianista Barry Douglas.
Sabato, invece, protagonista della serata, il jazz.  Mauro Ottolini e la sua Sousaphonix Big Band in scena nella cornice naturale del Belvedere di Villa Rufolo, con i brani di “Bix Factor”, la loro ultima fatica.
Dopo il successo ottenuto nel 2012 con la prima assoluta della sonorizzazione di The Artist, il Ravello Festival ha ripreso domenica la formula del cine-concerto proponendo l’esecuzione dal vivo della colonna sonora di La febbre dell’oro di Charlie Chaplin. I musicisti dell’Orchestra Italiana del Cinema sono sul Belvedere sotto la direzione di Timothy Brock, per accompagnare la proiezione dell’indimenticabile film del regista britannico, girato nel 1925, dando vita a uno straordinario evento supportato dalla stessa Fondazione Charlie Chaplin di Parigi.