La riflessione: i servizi telefonici

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Con il nuovo anno 2013, faccio a tutti i lettori i miei personali Auguri che siano i prossimi dodici mesi migliori di quelli trascorsi.
Francamente, però dubito e non poco, a giudicare dalle varie situazioni che ci vengono prospettate di ora in ora, giorno dopo giorno, da tutti i media.
Ciò nonostante, mi accingo a questo primo articolo su questa testata, in uno spazio di approfondimento che spero ciclico, consapevole che questo canale web news non abbia nella sua “mission” quella di dibattere di politica e/o prendere posizione in favore di questo o quello schieramento o leader politico o consorteria di sorte.
Ce ne sono talmente tanti di giornali, giornalisti ed opinionisti molto più qualificati, schierati ed impegnati che certamente saturano il mercato dell’informazione con la conseguenza, legittima, che non c’è bisogno certamente di un’altra voce.
Quello che intendo fare è sottoporre al lettore piccole pillole, riflessioni pacate sulla nostra quotidianità e quanto sia progressivamente sempre più difficile per il cittadino  vivere e districarsi nella giungla dei disservizi, contro l’indifferenza di chi sta dall’altra parte e detiene le fila decisionali.
Provate, ad esempio, a cambiare gestore telefonico o a trasferire un numero telefonico da un’abitazione ad un’altra. Sembra una cosa banale, eppure non lo è. Cominciate a telefonare ai gestori, anche i più diffusi, che vi metteranno in attesa, con una voce – risponditore automatico – dichiarando, quattro minuti di “pazienza”, vi accorgerete che trascorsa quella manciata di secondi, bombardandovi senza soluzione di continuità con spot pubblicitari su questa o quella tariffa o nuova offerta, la conversazione cadrà – il più delle volte.
Infatti, una voce automatica potrà  rispondere che sono spiacenti ma a causa degli operatori tutti impegnati sarà meglio per voi telefonare più tardi. Che gentili, non vogliono farci aspettare troppo!
Ma, dico io, se telefoni due volte e ti capita questa sequenza, hai buttato circa 12 / 14 minuti. Per non parlare dei sopralluoghi tecnici presso la tua abitazione, quando sei riuscito a bypassare il primo step d’approccio al sistema, effettuati da persone gentili, sia interne all’organico del gestore telefonico che appartenenti a società appaltatrici dei servizi tecnici in outsourcing, le quali dopo averti inviato un sms di conferma dell’appuntamento ti fanno stare a casa in loro attesa e, se sei fortunato, arrivano pure.
Ma se ti capita che quel giorno la loro mole di lavoro sia corposa, possono anche tirare via comunicando ai loro referenti che sono venuti ma non ti hanno trovato, nonostante tu stia li, a casa, in loro attesa e magari abbia preso permesso dal lavoro, anche telefonando al loro servizio clienti nell’intento di comunicare preventivamente che sei presente e vigile e che non dicano poi che la casa non fosse presidiata.
Poi se vengono, osservano la situazione e se trovano una linea fuori posto o una problematica un attimino più complessa, da gestirsi in termini di intervento, rimandano a successivi sopralluoghi, più articolati ed organizzati con squadre più abilitate a questi presunti interventi tecnici più difficili.
Morale, tu resti in attesa mesi e mesi e non risolvi il problema. Alcuni, a mia conoscenza, abbandonano l’idea della telefonia fissa in casa e sostituiscono il tutto con i telefoni cellulari. Che sia una strategia?
E provate a parlare con una qualche direzione d’area o Dipartimento se non addirittura, con una qualche Direzione Generale. Impresa ardua, se non impossibile! Provate ad identificare una sede legale oppure una Direzione Centrale.
Spesso viene da domandarsi come mai l’Autorità, nei diversi periodi trascorsi, abbia permesso tali maglie così larghe da non difendere i diritti minimi di noi consumatori / clienti? E le organizzazioni che dovrebbero tutelarci? Cosa fanno oltre ad andare sdegnosi in televisione contro questo o quello per poi non riuscire a scalfire in nessun modo la coltre lobbistica che protegge alcune di tali organizzazioni?
Certo non si vuole qui generalizzare, non si vuole fare di tutta un’erba un fascio, ci saranno anche quelli più sensibili alla customer satisfaction ma tant’è! Sarebbe proprio interessante capire se questi fenomeni siano circoscritti a pochi sfortunati oppure di proporzioni tali da coinvolgere molti di noi.
Segnalateci pure episodi di mala gestione di servizi al cittadino : info@lospeaker.it.
Alla prossima …

Un Uomo Tranquillo