La nave dei folli

navedeifolliNei nostri territori abbiamo realtà teatrali ricche e varie, spesso vivono all’ombra di nomi e cartelloni più famosi, ma  vivono di teatro, di arte, professionalmente di vera e pura passione.
La sperimentazione linguistica, gestuale, e forme sempre nuove di linguaggi, che affondano nella tradizione e guardano al futuro,  proposti ad un pubblico sempre attento, sensibile e recettivo, con la passione pura per l’arte e per il teatro, sono le caratteristiche di tante compagnie teatrali,  come la compagnia Teatro di Legno che presenta un surreale viaggio su una Nave dei Folli, una pièce teatrale con Annamaria Palomba, Silvana Pirone, Domenico Santo, Salvatore Veneruso.
Regia e drammaturgia così come costumi e scene sono a cura di Luigi Imperato e Silvana Pirone;  il disegno Luci è di Paco Summonte.
La scena  è ambientata su una nave dove i personaggi, grotteschi, sono tutti  segnati dalla follia. Sono vittime dell’emarginazione, prigionieri del viaggio, immobili sulla soglia dell’esilio. Condotti al loro destino con l’inganno: imbarcati con l’illusione di un pellegrinaggio salvifico.
La nave dei Folli accoglie corpi-relitti, storie di oltraggi, di umanità ripudiata.
Anime sopravvissute a se stesse, personaggi senza più nome in un ambiente senza più nome. Brandelli di esistenze appartenute forse ad alcuni ma ormai rifiutate, come si rifiutano oggetti vecchi in cui non ci si riconosce più e che denunciano una parte di sé. Quella parte che è comodo non mostrare e soprattutto non guardare.
I folli aspirano ad aggirarsi nelle nostre menti e sotto la nostra pelle, godono a metterci di fronte ad un dubbio, uno specchio distorto che ci fa domande e che non sa dare risposte.
Loro stessi vivono nel continuo dubbio della realtà che li esula a volte esitanti nel credere a sé stessi: si sorprendono a fingere, a recitare ruoli o a sentirsene doppi involontari.
Sono soli eppure uniti dalla comune solitudine, si tengono per mano, si abbracciano in un amplesso di male comune, ma si fanno anche la guerra, si odiano, si amano e sperano.
Sono uomini.
Gli appuntamenti sono quattro: domenica 12 Gennaio al Teatro 99 Posti di Avellino; martedì 21 gennaio al Teatro Bertold Brecht di Formia; venerdì 24 gennaio al Nostos Teatro di Aversa; domenica 26 gennaio al Teatro Civico 14 di Caserta.
Si ricorda che lo spettacolo è a ingresso libero con l’uscita a Cappello.

 Mario Scippa