La mostra: Partono i bastimenti

La copertina del catalogo

NAPOLI – Presso la sede dell’ Università Suor Orsola Benincasa  è in corso, fino al 13 dicembre, la mostra Partono i bastimenti- Tra documenti e bauli, realizzata grazie al contributo della Fondazione Roma-Mediterraneo e , curata da Francesco Nicotra, direttore dei programmi speciali della National Italian American Foundation (NIAF).
Le foto provengono da collezioni private e dagli archivi del NIAF, della Italian American Academy, dal Museo di Ellis Island e dal Center for Migration Studies di New York, come pure i documenti di navigazione, giornali, spartiti musicali, lettere ed altri suggestivi oggetti dell’epoca.
Il fenomeno dell’emigrazione degli italiani, secondo gli storici, nel mondo ha rappresentato uno dei più rilevanti esodi nella storia dell’umanità: più di 25 milioni di persone lasciarono l’Italia tra il 1861 e i primi anni ’60 del Novecento.
In Partono i bastimenti per fare conoscere, soprattutto ai più giovani, la storia del grande esodo, la si racconta in modo diverso, mettendo in luce lo strazio di quegli addii, i viaggi verso l’ignoto e l’Oceano Mare che sembrava inghiottire uomini e donne. Quando, non sempre, i bastimenti li riportavano indietro, non erano più gli stessi di prima, però.
Racconta Francesco Maria Emanuele, presidente della Fondazione Roma-Mediterraneo: «Nella storia drammatica del nostro Paese, una delle pagine più intense è rappresentata dall’emigrazione, alla quale non è stata ancora rivolta la dovuta attenzione, malgrado questa forza lavoro abbia costituito la premessa per la crescita di vaste aree del pianeta, come gli Stati Uniti, l’Australia e l’America Latina». Ci pensa ora questa mostra che, prosegue Emanuele, « … è una vivida testimonianza di quell’epopea, che esalta lo spirito costruttivo del nostro Paese e ne valorizza la capacità di realizzare il processo di integrazione con le altre genti».
«Questa epopea rappresenta un esempio per chi, come la nostra Fondazione, promuove il dialogo tra i popoli, in particolare tra le genti che vivono sulle varie sponde del Mare Nostrum. Dalla visione positiva dell’emigrazione italiana si può trarre un monito che ci permette di interpretare in maniera non più ostile i fenomeni migratori altrui».
Spiega il prof. Lucio d’Alessandro, Rettore del Suor Orsola Benincasa: «L’ateneo napoletano accoglie con ‘soddisfazione questa mostra dedicata agli Italiani che attraversarono l’oceano per sottrarre se stessi e i propri figli alle drammatiche condizioni di miseria e fame che gravarono a cavallo fra il XIX e il XX secolo sul nostro e su altri paesi dell’Europa».
L’ingresso all’esposizione è gratuito; sarà possibile visitarla fino al 13 dicembre.