La filosofia di Massimo Troisi

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SAN GIORGIO A CREMANO – «Il nostro obiettivo era di parlare di Troisi con la sua stessa leggerezza che, però, non era mai superficialità. Un obiettivo ambizioso da realizzare soprattutto in “casa sua”, ma che crediamo di essere riusciti a centrare visto l’affetto che ci ha dimostrato anche Luigi, il fratello di Massimo». Queste le parole di Davide Certosino, autore de “La filosofia di Massimo Troisi”, il libro presentato nella biblioteca comunale di San Giorgio a Cremano nell’ambito dell’iniziativa “Da Troisi a Massimo: l’artista diventato amico di famiglia”, organizzata dalle associazioni Lineadarco e Obiettivo Cultura.
«Rendere omaggio a Troisi con sobrietà – ha dichiarato Michele Carbone, Assessore alle Politiche Giovanili, Innovazione e Biblioteca del Comune di San Giorgio a Cremano – è il migliore modo di ricordare ad un’artista che, come pochissimi,  è saputo entrare nella vita di tutti noi e continua a farne parte nonostante la sua prematura scomparsa. Credo che tutte le future iniziative dell’amministrazione promosse in suo nome dovranno muoversi in questa direzione».
Il libro, edito da Pironti, delinea la complessa psicologia di Troisi, la cui acuta analisi della realtà circostante ne fa un autentico “filosofo del vivere quotidiano”. «Troisi – ha sottolineato Certosino – può considerarsi a tutti gli effetti un filosofo, poiché il suo è un vero codice etico dal profondissimo valore morale ed umano ed a cui noi tutti potremmo attingere. Soprattutto è un teorico della libertà visto che, in particolare, combatte il pregiudizio in tutte le sue manifestazioni. Ed occorre riconoscergli un merito ancora maggiore se si considera che per esprimere il suo universo concettuale si affida volutamente  al dialetto, per altri un limite ed a cui lui, invece, riconosce tutta la dignità di una forma di comunicazione».
Proprio come il testo, la discussione che è stata intervallata da frammenti audio visivi tratti da alcuni film e sketch dell’attore e regista scomparso nel 1994, haofferto un’analisi tematica, spaziando dalla cultura alla religione e dall’amicizia all’emigrazione fino al complesso rapporto di Troisi con l’universo femminile. La serata, moderata dalla giornalista Angela Saracino, si è realizzata grazie al contributo di Cristiano Esposito appassionato e studioso di Troisi, su cui ha anche discusso la sua tesi di laurea.
«Tutta la sua produzione cinematografica e teatrale – ha affermato – ri-percorsa a ritroso da ‘Il Postino’ a ‘La Smorfia’ appare come un discorso unico e di straordinaria coerenza». Con lui, Giuseppe Gifuni, amico di Troisi e fondatore del ‘Piccolo Teatro Massimo Troisi’ di Napoli, Gugliemo Rispoli, dirigente del I circolo didattico di San Giorgio a Cremano, «frequentato da Massimo – ha precisato – e che oggi porta il suo nome soprattutto per rendere omaggio alla sua involontaria pedagogia», Angelica Romano, promotrice culturale e Oriana Russo, responsabile per Lineadarco della Biblioteca di San Giorgio a Cremano. Nel corso dell’iniziativa è stata anche inaugurata la mostra “Non mi resta che… vignettarlo”, di Giuseppe Avolio ‘Peppart’, 10 tavole-caricature ispirate alle locandine dei film di Troisi. Sarà vistabile, fino al 19 aprile, ad ingresso libero negli spazi della biblioteca comunale di Villa Bruno prima di approdare al Pan di Napoli.

Assia Filosa