La Bonifica verde dei suoli contaminati

I partecipanti alla Tavola Rotonda.NAPOLI – All’Antisala dei Baroni del Maschio Angioino, venerdì 7 febbraio è stato presentato il programma che inaugura una serie di iniziative rivolte a informare la cittadinanza sulle nuove frontiere della tecnologia a favore dello smaltimento dei rifiuti ed alla bonifica dei territori contaminati.
Nei prossimi mesi sarà infatti sviluppato un programma di attuazione per la messa in sicurezza delle aree contaminate della città di Napoli ma estensibile a tutta la Regione Campania cui seguiranno altri incontri informativi ed operativi.
L’inquinamento di suoli e delle falde provocato da molecole organiche poco solubili in acqua e da metalli pesanti rappresenta una seria minaccia per l’Ambiente e la salute umana.
Il concetto di bonifica ecocompatibile si basa sulla conoscenza dei processi naturali chimici, fisici e biologici del suolo sui quali bisogna sviluppare tecnologie di bonifica sostenibile a basso impatto ambientale ed economico.
Gli stessi processi naturali operanti nel suolo sono usati per rimuovere rapidamente gli inquinanti, ripristinare la qualità del suolo e restituirlo alla sua vocazione di risorsa naturale.
La bonifica verde implica la minimizzazione dell’uso di materiali industriali come composti chimici di sintesi, ceppi batterici e fungini esogeni che possano compromettere le proprietà fisiche, chimiche e biologiche originarie dei terreni e rappresentare un ulteriore problema per la biodiversità dei suoli.Una delle metodiche utilizzate per evitare la contaminazione delle falde acquifere.
La bonifica verde vuole integrare diverse tecniche avanzate ed ottenere sinergicamente risultati di bonifica veloci e definitivi, e cioè:

  • Rimuovere rapidamente gli inquinanti organici ed inorganici attraverso il

lavaggio in situ di suoli con surfattanti organici naturali umificati.

  • Inertizzare definitivamente gli inquinanti organici nell’humus del suolo con

l’azione di catalizzatori “verdi” biomimetici e nanobiocompositi.

  • Aumentare la biodisponibilità degli inquinanti residui per la degradazione

microbica naturale nel suolo attraverso aggiunta di sostanza organica umificata
come il compost.

  •  Integrare la degradazione naturale con specie microbiche e fungine autoctone

del suolo (Bioaugmentation).

  • Adottare colture vegetali ad alta capacità fitoestrattiiva dei metalli pesanti resi

fitoassimilabili dall’humus aggiunto ai suoli.

  • La Bonifica ”verde” dei suoli si avvale di sostanza organica umificata naturale ottenuta da biomasse organiche riciclate in compost, al fine di permettere:
  • L’eliminazione dei contaminanti dal suolo attraverso processi naturali.
  • La sinergia di azione tra tecnologie di bonifica (lavaggio, inertizzazione catalitica, bio-aumento, fitoestrazione).
  •  Il ripristino in situ della qualità del suolo fino a riportarlo alle condizioni

originali e alle potenzialità agricole.

  • Il risparmio sui costi di bonifica con tecnologie semplici, sostenibili ed

applicabili in situ.

  • La stimolazione socio-economica del settore del riciclo delle biomasse da rifiuti e del compostaggio locale.

All’incontro, moderato dal  giornalista Rai Massimo Calenda, è intervenuto il professor Gaetano Manfredi, pro Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
Sono state presentate delle relazioni scientifiche sui temi :
Le tecniche di bonifica dei suoli attraverso l’utilizzo delle biomasse, quindi a bassissimo impatto ambientale, a cura del professor Alessandro Piccolo del CERMANU (Centro Interdipartimentale di Ricerca sulla Risonanza Magnetica Nucleare per l’Ambiente,l’Agro-Alimentare ed i Nuovi Materiali) della “Federico II”;
La sostanza organica umificata per il lavaggio dei suoli contaminati e l’inertizzazione catalizzata degli inquinanti organici; a cura della dottoressa Filomena Sannino, sempre del CERMANU;
I nano e biocatalizzatori per la bonifica ambientale, a cura del professor Antonio Aronne del Dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale della  “Federico II”;
Applicazioni di nanobiocatalizzatori in processi di bonifica, a cura del professor Domenico Pirozzi del Dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale, della “Federico II”;
Biorisanamento dei suoli mediante compost, microrganismi e fitoestrazione, a cura del dottor Massimo Zaccardelli del CRA (Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura), Centro di Ricerca per l’Orticoltura di Pontecagnano, Salerno.
Spin-off ed opportunità di lavoro qualificato, a cura del dottor Stefano De Falco, responsabile Ufficio Trasferimento Tecnologico di Ateneo, Università degli Studi di Napoli Federico II e Presidente AICTT Associazione Italiana Cultura per il Trasferimento Tecnologico.
Russo, Calenda, SodanoÈ seguita una ampia discussione di approfondimento dei temi tecnici ed applicazioni per le Bonifiche in Campania alla quale hanno partecipato numerosi esponenti del mondo istituzionale e culturale, come l’on Paolo Russo, componente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, l’on. Massimiliano Manfredi : Componente Commissione Ambiente e Territorio Camera dei Deputati, Mario De Biase, commissario regionale per le Bonifiche Regione Campania, l’on. Daniela Nugnes, assessore aAgricoltura Regione Campania, Tommaso Sodano, vicesindaco ed assessore all’Ambiente Comune di Napoli; Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania, Vincenzo Peretti, commissario regionale Verdi Ecologisti, Teresa Caiazzo, consigliere Comune di Napoli, Carmine Attanasio, consigliere Comune di Napoli, Guglielmo Trupiano, direttore Centro EuroDirect –LUPT della “Federico II”, Pasquale Pernice, DICMAPI della “Federico II”.
(Foto by Antonio Vitale)

Antonio Vitale