Il teatro: Sigmund & Carlo

SIGMUND & CARLO - da sx Niko Mucci, Roberto Cardone (ph Giuliano Longone).NAPOLI – Al Teatro Elicantropo  di vico Gerolomini giovedì 4 dicembre alle 21 va in scena un dialogo surreale tra il padre della psicanalisi Sigmund Freud e il padre del materialismo Karl Marx: “Sigmund & Carlo”, dell’autore ,attore e regista porticese Niko Mucci, conrepliche fino a domenica 7.
Presentato da Libera Scena Ensemble, l’allestimento vedrà protagonisti Roberto Cardone e lo stesso Niko Mucci, che ne cura anche la regia, rispettivamente nei panni di Freud e Marx.
Le musiche originali sono a cura di Luca Toller, le scene e i costumi di Barbara Veloce.
Sinossi. Due vecchi esibizionisti  in competizione per  una panchina , un lampione. Una partenza grottesca, , che ben presto svela altri sapori. I due sono forse Freud e Marx, sopravvissuti al loro tempo, ed alla degenerazione del loro pensiero. Fra loro si sviluppa un dialogo  a fisarmonica in cui si alternano i litigi ed i tentativi di allearsi nel portare a termine la loro misteriosa e, forse impudica ,missione, mentre i frequenti passaggi di auto , li inducono a mimetizzarsi, assumendo di volta in volta ruoli di improbabili, pagliacci, religiosi, venditori, sino al colpo di scena finale.
Uno spettacolo basato sulla riflessione relativa all’abuso interpretativo delle idee e delle ideologie,  e soprattutto un accorato appello al senso della responsabilità collettiva. Un testo che fa sorridere e ridere spesso, ma che lascio un ché di amaro , nel suo rifiutare possibili letture positive e  di speranza.
Un viaggio grottesco nello sgretolamento delle ideologie, una sorridente accusa sulla responsabilità collettiva, un delirio di attori ormai fuori forma, pronti a piangere e ridere pur di tirare il pubblico dalla propria parte.
La pièce è una grottesca ed esilarante disputa tra i due grandi personaggi del passato, che, seduti su una panchina di fronte ad un istituto superiore femminile, alternano litigi e tentativi di allearsi per portare a termine una loro misteriosa e impudica missione.
«Avevo in mente questo progetto da oltre dieci anni – ha spiegato Niko Mucci – e aspettavo di esserne convinto e che vi fossero le condizioni adatte. Avevo bisogno di mettermi alla prova in un testo come coprotagonista, per quanto spaventato dalla difficoltà di esserne, anche, regista e drammaturgo. Il risultato è uno spettacolo che, nonostante il suo allestimento minimale, ha una visione epica e politica, ed ha richiesto un severo approfondimento del lavoro attoriale e registico».
Lo spettatore si troverà, così, di fronte un Freud magro e nevrotico, assalito dalla paura di germi e batteri, che tenta di evitare grazie a degli evidenti guanti in lattice. Ma anche un Marx grosso e sicuro di sé, che guida la conversazione, facendo domande intime al timido Sigmund, in un continuo battibecco su un dilemma che lo inquieta da sempre e che verte sul dubbio se abbia più peso la storia biografica di ogni singolo uomo o la storia collettiva delle masse.
I due, sopravvissuti al loro tempo e alla degenerazione del loro pensiero, sviluppano un dialogo in cui si alternano i litigi e i tentativi di allearsi nel portare a termine la loro misteriosa e, forse, impudica missione, mentre i frequenti passaggi di auto li inducono a mimetizzarsi, assumendo di volta in volta ruoli di improbabili pagliacci, religiosi, venditori, sino al colpo di scena finale.
Sigmund & Carlo è uno spettacolo basato sulla riflessione relativa all’abuso interpretativo delle idee e delle ideologie, e soprattutto un accorato appello al senso della responsabilità collettiva.Un testo che fa sorridere e ridere spesso, ma che lascia un senso di amarezza, nel suo rifiutare possibili letture positive e di speranza.
Alla fine i due personaggi, quando il dialogo tra loro si trasforma in relazione con la platea, lanceranno all’unisono un unico grido di allarme contro quell’anestesia di massa che continua a tenere bloccate e assopite le vittime di una società narcotizzata.
SIGMUND & CARLO - da sx Niko Mucci, Roberto Cardone (ph Giuliano Longone)