Il teatro: Quando saremo GRANDI!

NAPOLI – Andrà in scena al Teatro Elicantropo, da giovedì 21 febbraio 2013 al 21.00 fino a domenica 24, lo spettacolo Quando saremo GRANDI!, nato da un’idea di Fabiana Iacozzilli e Linda Dalisi, con Simone Barraco, Matteo Latino, Ramona Nardò.
Presentato da Lafabbrica di Roma, è un allestimento originale con costumi a cura di Cecilia Blixt,  disegno luci di Davood Kheradmand,  trucco di Erika Turella.
La regia è a cura di Fabiana Iacozzilli, con l’assistenza di Giada Parlanti ed Emanuela Lumare.
 La trama.
Tre piccole sedie al centro della scena.
Tre linee che dalle sedute portano a tre attaccapanni.
Tutto ha inizio all’uscita di scuola, dove Zuzzu, Zozza e Zizzi, tre bambini ai quali la madre ha raccomandato di non muoversi e di attenderla lì nel caso in cui avesse tardato, aspettano fiduciosi l’arrivo della donna. È in ritardo? Li ha messi in punizione? O forse più semplicemente li ha dimenticati?
Il punto è che la madre è “evidentemente” in ritardo perché i tre fratelli sono ormai tre vecchi decrepiti: sono cresciuti dentro i loro grembiulini, hanno perso i capelli e probabilmente anche i denti ma non la speranza di vedere ricomparire la mamma e di poter un giorno realizzare i propri sogni.
La campanella è, ormai, suonata da qualche tempo. I tre bambini attendono la mamma con tutta la loro forza, con la speranza e l’innocenza di bambini sicuri che non potranno mai essere abbandonati da colei che li ama sopra ogni cosa.
Tre fratelli che attendono da una vita.
Poche certezze per i vecchi bambini: non si devono allontanare, non devono parlare con gli sconosciuti, non devono accettare caramelle da nessuno, non devono fare un passo in avanti, perché davanti c’è il vuoto, l’ignoto, la paura di perdersi e la solitudine, davanti c’è il futuro che li attende.
Tre percorsi che diventano metafora della condizione umana. La loro vita piena di speranza si riduce a una linea  che percorrono solo per andare indietro, per andare alla cartella.
Queste tre incarognite e vecchie creature non agiscono e guardano il mondo credendo di poterlo possedere, ma avendone una paura più grande di loro.
Una paura che li spingerà ad un salto nel vuoto, quello spazio che loro non hanno il coraggio di “scoprire”.
I tre fratelli, come fossero tre anime di un moderno Krapp, si giocheranno questa ultima partita che li condurrà verso la fine.
Lo spettacolo fa parte del progetto “La trilogia dell’attesa”, di cui costituisce il secondo capitolo, unitamente al primo capitolo Aspettando Nil, che ha vinto il Festival “Le voci dell’anima” 2007, la rassegna poetico-musicale “Ermo Colle” 2008, il premio di drammaturgia “Fara Nume 2008”, e l’UndergroundZero Festival 2010 di New York .
Il terzo capitolo della trilogia è in fase di produzione.
(Foto: Ufficio stampa)