Il teatro: Disturbi di memoria

DISTURBI DI MEMORIA - Mario Porfito, Lello Serao (ph Giuliano Longone)1NAPOLI – Andrà in scena al Teatro Elicantropo giovedì 17 aprile 2014 alle 21, con repliche fino a domenica 20, lo spettacolo Disturbi di memoria di Manlio Santanelli, con Mario Porfito e Lello Serao, per la regia di Renato Carpentieri.
Presentata da Liberascenaensemble, la storia si svolge nello studio di un affermato avvocato penalista che, complice una coincidenza aerea, riceve la visita di un suo vecchio compagno di liceo che non vedeva da tempo.
I due sono felici di rivedersi, ma, ben presto, scoprono che, dopo aver condiviso lunghi momenti ai tempi della scuola, oggi sono due persone diversissime tra loro.
Severo De Angelis, interpretato da Mario Porfito, è un rappresentante di commercio, sfrontato ed impudente; Igino Venturi, interpretato da Lello Serao, è un compassato avvocato, gentile e garbato nei modi e nelle espressioni.
La loro diversità genera forti tensioni, alimentate dall’insofferenza dell’avvocato verso i modi bruschi e grossolani del suo vecchio compagno di scuola. I due hanno modo di confrontarsi e scontrarsi sui temi della solitudine, incomunicabilità, omosessualità, pedofilia e Severo non lesina gesti ed atteggiamenti tremendamente crudi.
Anche nella professione i due non potrebbero essere più dissimili: Venturi è un tecnico del diritto, uno stimato penalista che trasuda rigore e deontologia, mentre l’altro commercia in prodotti non meglio identificati.
Inizia un percorso di destrutturazione che culmina quando Severo riporta alla memoria dell’amico le violenze subite da parte di un prete pedofilo. I disturbi di memoria lasciano così spazio a un lungo e lucido flusso di coscienza e di parole che lasciano Igino svuotato.
La relazione ambivalente tra i due personaggi si traduce in un alternarsi di odio-amore, comprensione e rivendicazione, e cercando un equilibrio diventano  lo specchio in cui nessuno vorrebbe guardarsi.
In una nota di Manlio Santanelli si legge: «Due tipi come questi, presi separatamente, ancora non sarebbero in grado di dare vita a un caso – la vita è bella perché è avariata, si diceva nell’avanspettacolo – se il caso non congiurasse opportunamente per farli incontrare. O meglio rincontrare. La premessa della vicenda, in verità, è delle più plausibili: il Riservato e lo Spudorato a suo tempo sono stati compagni di scuola».
L’occasione per cui si ritrovano è inconsueta: lo spudorato, approfittando di una coincidenza aerea, riemerge dal passato e si presenta dal riservato. E con quella breve visita gli sconvolge non soltanto il pomeriggio, ma anche la quotidianità.

Melissa De Pasquale