Il suono gentile dei furin

furinGIAPPONE – Nelle umide e calde giornate estive giapponesi il soffio del vento è accompagnato dal canto delle cicale e dal suono gentile dei furin.
Il termine furin deriva da fu, vento e rin, campana, traducibile in italiano come “campanella al vento”.  Il loro suono evoca il dolce tintinnio dello scorrere dell’acqua dei fiumi e la fresca brezza del vento primaverile.
Il furin è una campanella tondeggiante da cui pendono uno o più tubicini di metallo. La campanella è realizzata di solito artigianalmente in diversi materiali tra cui predomina il vetro soffiato e la ceramica. Inoltre riporta delicate decorazioni dipinte che rappresentano simboli estivi tra cui paesaggi, fiori, fuochi d’artificio, pesciolini rossi o soggetti, scritte che attingono alla tradizione giapponese. Una strisciolina di carta – spesso di riso – decorata con piccoli disegni o su cui è riportata una frase poetica, è sospesa ad ogni tubicino. Il soffio del vento muove la carta e con essa il tubicino che, battendo contro il vetro, produce il caratteristico suono, diverso a seconda del materiale della campanella.
furin1I furin vengono appesi alle grondaie, agli infissi, alle verande e ai portici delle case e dei negozi. A questi oggetti i giapponesi danno il merito di rendere più sopportabile il caldo estivo grazie al loro suono e di tenere lontano gli spiriti maligni.  La loro origine è cinese, ma furono importati in Giappone molti secoli fa, probabilmente grazie al buddismo.
Nell’antichità, il noto monaco buddista Honen Shonin di Kamakura definì i furin tesoro nazionale per il loro presunto potere benefico. Si ritiene che i furin siano stati preceduti dai futaku, campanelle a vento di altro stile in bronzo, appese intorno ai templi e alle case dei nobili con il medesimo intento di proteggerle dagli spiriti cattivi, ma anche dai disastri. Alcune campanelle sono utilizzate anche per motivi meteorologici quali lo studio del venti, tipici del clima nipponico.
L’alta diffusione dei furin ha indotto le autorità delle città giapponesi ad emettere delle ordinanze che regolano il loro uso particolarmente durante la notte ed il maltempo.
Lo studio artigiano Shinohara Furin Hompo a Tokyo riproduce lo stile di furin in vetro soffiato considerato il più antico, risalente al periodo storico nipponico Edo (1603-1868). L’attività, riconosciuta in tutta la nazione per l’altissima qualità del suo prodotto, fu fondata nei primi del ‘900 e produce le campanelle con le stesse tecniche utilizzate nell’antichità. L’artigiano soffia attraverso una sottile canna per produrre una palla di vetro fusa e la forgia in campanella. Poi taglia la forma e successivamente dipinge la decorazione all’interno con un pennellino. Il vetro del bordo della campana deve essere solido per produrre un suono migliore.
Nel 2013, il gestore Yutaka Shinohara è stato insignito del titolo di “Maestro di Tokyo” dal governatore della capitale giapponese per le sue realizzazioni dell’Edo furin e per il suo contributo allo sviluppo dell’abilità artigianale di epoca Edo.

Edo furin
Edo furin

 Tiziana Muselli