Il mistero di Pasca d’’e rrose

In occasione della festività della Santa Pasqua, era nostra intenzione parlare di questa ricorrenza religiosa, molto sentita dalle popolazioni meridionali nel contesto della classica canzone napoletana.
Tra le canzoni a noi note, dedicate alle festività Pasquali (alquanto poche, in verità), analizzeremo la più bella di queste anche per il fatto che essa  è la protagonista di un episodio anomalo, ma non rarissimo, di attribuzione di  “doppia paternità”.
La canzone  in questione ha per titolo “Pasca d’’e rrose”; la composizione, è stata attribuita nel tempo riguardo il testo poetico a due diversi autori: Rocco Galdieri e Giovan Battista De Curtis, fermo restando la certezza della firma dell’autore della musica, il più noto fratello dei De Curtis, Ernesto.
La versione firmata da Rocco Galdieri, noto anche con lo pseudonimo di “Rambaldo”,venne pubblicata nel primo dei quattro numeri straordinari,(anno I° numero 17) del fascicolo di Piedigrotta Pierrot del 1905, contenente sei canzoni e fu edito dalla “Casa Editrice Partenopea”.
Nel 1906, la celebre casa editrice “Bideri”, creatura del comm. Ferdinando, inglobò, come  già avvenuto precedentemente per altre piccole edizioni musicali, come la “Zomack e figli” nel 1901, il catalogo della “Casa Editrice Partenopea”, ripubblicando la canzone e a sorpresa il nome del padre di quel capolavoro cambiò in quello di Giovan Battista De Curtis.
Vogliamo pensare a un errore tipografico, anche se  successivamente non abbiamo riscontro di rettifiche o errata corrige da parte dalla storica casa editrice napoletana.
La canzone venne lanciata dalla cantante Ebe Ghirlanden nel 1905.
La lirica, a prescindere da chi possa averla scritta, era davvero toccante e commovente. E pensare che in oltre cento anni dalla sua nascita fu incisa una sola volta!
Il merito va al tenore Francesco Daddi (1864-1943), che la fece pubblicare, negli anni ’10 del novecento, su disco 78 giri dalla casa discografica americana “Odeon”.
Recentemente, memori dell’ascolto  di quella antica e “gracchiante” incisione del Daddi, chiedemmo al cantante-chitarrista,di Torre del Greco, Tommaso Maione, bravo esecutore e musicista-filologo, e questa è un’ulteriore occasione per ringraziarlo della sua disponibilità, di riproporla nel suo repertorio.
Superando egregiamente l’impegnativo compito, Maione esaudì il nostro desiderio.
(Foto concesse dall’autore del brano)

Ciro Daniele

Ernesto De Curtis

De Curtis

Rocco Galdieri

Francesco Daddi

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