Il libro: Marina Bellezza

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SORRENTO – Alla nuova sede della libreria Tasso in piazza Angelina Lauro domenica 27 ottobre  è stato presentato il romanzo “Marina Bellezza” di Silvia Avallone, scrittrice ventinovenne di Biella.
Silvia Avallone è alla sua seconda fatica letteraria: pluripremiata col suo romanzo d’esordio “Acciaio” più di mezzo milione di copie vendute in oltre 20 Paesi, questa settimana è stata due volte protagonista della cultura nella penisola sorrentina: dopo la presentazione del  nuovo romanzo, giovedì 7 novembre ha festeggiato la trentesima edizione di cinema d’èssai “Incontri al buio” con la proiezione alla sala video del “Gran caffè Marianiello” di Piano di Sorrento del film “Acciaio” (2012) del regista Stefano Mordini con Michele Riondino e Vittoria Puccini, tratto dal suo libro e presentato al Festival del Cinema di Venezia, a cura dell’Associazione Circolo Endas Penisola sorrentina onlus, affiliata ad Associnema.
L’associazione opera sul territorio dal 1983 ed è presieduta dalla dottoressa Adele Paturzo con la direzione artistica del prof. Antonio Volpe ed il coordinamento Grandi eventi del dottor Alfaro.
Il romanzo di Silvia Avallone, da cui è tratto il film, attraverso la storia dell’amicizia tra due  adolescenti, Anna e Francesca, che vivono la loro ultima estate prima del liceo, interpretate da due straordinarie attrici esordienti, riflette la vita di una comunità di provincia che ruota attorno ad una fabbrica, l’acciaieria che lavora a ciclo continuo, ventiquattro ore al giorno ed è fonte di sostentamento per la gente del posto ma anche simbolo di immobilismo e mancanza di opportunità. Con la storia delle ragazzine si intreccia quella di Alessio, il fratello di Anna, operaio della famigerata acciaieria che ancora si ostina a credere nei valori del lavoro in fabbrica come simbolo di onestà e fatica, e ama inutilmente una donna che ha irrimediabilmente perduto, Elena. Dietro al mondo dei ragazzi, vivono in lontananza, arresi e crudeli, i genitori, modelli a cui i figli giurano, nel bene e nel male, di non assomigliare mai.
«Il cinema non è un dono, ma una vocazione. I registi sono i santi del nostro tempo: danno la loro vita affinché la verità sia detta su pellicola», ha commentato Antonio Volpe con Carlo Alfaro, citando Yusuf Shahin, in Gilles Jacob, Lezioni di cinema, a proposito della sua determinazione a portare avanti da ben trent’anni quest’appassionata rassegna.
La presentazione dell’attesissimo secondo romanzo della Avallone è stata moderata dal dottor Carlo Alfaro che insiemee all’autrice ha guidato il pubblico in un iaggio nei luoghi di “Marina Bellezza” : la Valle Cervo, dove Silvia è nata e cresciuta, le strade provinciali con magazzini abbandonati, mobilifici, discount, cascinali in lontananza.
Quasi un Far West, come suggerisce Silvia, o gli studi televisivi dove la protagonista cerca la strada della celebrità. Marina è bellissima: «La bellezza ci affascina ma ci dà fastidio, è immeritata, diventa scomoda», dice infatti l’autrice.
La protagonista del romanzo canta e balla nei centri commerciali, sogna di diventare famosa e di sfondare nel mondo della musica e dello spettacolo. Un po’ eroina da romanzo ottocentesco, un po’ ragazza di provincia con una storia familiare dolorosa: una madre che si addormenta ubriaca nei locali e un padre che si accompagna alle ventenni. «Né io né i lettori potranno condannarla o assolverla. Ho sempre amato la letteratura perché complica, non perché dà soluzioni», continua Silvia.
Andrea, l’altro protagonista, vive con lei un grande amore ma fa una scelta opposta alla sua: abbandona l’università e il suo lavoro in biblioteca, e torna alle origini, a fare il margaro, che alleva mucche e produce formaggi, come suo nonno.
I due amanti si prendono, si lasciano, si ritrovano, si spaventano a forza di minacce e promesse di futuri impossibili, perché entrambi sono mossi da un enorme sete di riscatto, per la vita che gli è toccata e che non volevano così. La loro è una storia è fatta di partenze e ritorni, come tante delle storie di oggi.