Il libro: “La camorra e l'antiracket”

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ERCOLANO – Il 12 giugno 2012, alle ore 17.30, sarà presentato in anteprima al MAV il libro “La camorra e l’antiracket” diNino Daniele, Antonio Di Florio, Tano Grasso.
“La camorra e l’antiracket è un saggio scritto a più mani e “vissuto” dagli autori, scritto per chi crede che la camorra si possa combattere e vincere. Al dibattito, che si terrà nell’auditorium del museo, interverranno il Cardinale Crescenzio Sepe, Antonio Bonajuto, Presidente della Porte d’Appello di Napoli e Vincenzo Galgano, già Procuratore Generale della Repubblica.
Durante la presentazione vi saranno letture e testimonianze di Maria Paola Guidobaldi, direttore degli Scavi di Ercolano, Andrew Wallace Hadrill, direttore di “British School at Rome”, Alessandra Clemente, presidente dell’associazione “Silvia Ruotolo” e Antonino Salvia, figlio di una vittima innocente della criminalità.
Nella città di Ercolano dal 2003 al 2009 si sono verificati oltre 60 omicidi di camorra in una della faide tra clan più feroci che si ricordi in Campania. Nino Daniele e Antonio Di Florio, rispettivamente sindaco e comandante della tenenza dei carabinieri di Ercolano, con il loro lavoro hanno dimo­strato che si può (e si deve) scegliere la legalità contro il crimine e la prepotenza. Passo dopo passo, hanno riportato i territori occupati dalla criminalità organizzata sotto l’egida dello Stato.                                                                                                                     Grazie all’esperienza di Tano Grasso ed alla strategia della Fai (Federa­zione antiracket italiana) si è costituita una rete associativa divenuta, nel tempo, la casa di tutti quelli che volevano combattere “ ‘o sistema” e che ha reso possibile la svolta della “liberazione”.
Le loro armi sono state la fiducia, la solidarietà e la legge. Senza dimenti­care però che la camorra è anche un problema di linguaggio, di simboli,di ideologie. Arricchisce il volume, infatti, il glossario antiracket di Tano Grasso, dove ogni parola ha un significato non solo etimologico ma evoca episodi di vita vera e valori: nelle strade come in trincea, nei tribunali pe­nali come in un luogo di pace.
Tano Grasso (1958), ex-commerciante, laureato in filosofia all’Università di Firenze, è stato presidente della prima associazione antiracket italiana costituita a Capo d’Orlando nel 1990. E’ stato il fondatore e il presidente della FAI (Federazione antiracket italiana) e attualmente è presidente onorario. E’ stato deputato e componente della Commissione parlamentare antimafia nell’XI e nella XII legislatura (1992-96). Ha ricoperto il ruolo di Commissario per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura dal 1999 al 2001 e di consulente dei comuni di Roma e di Napoli. E’ professore a contratto di “Storia e dinamiche della mafia” presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Catanzaro. Fra le numerose pubblicazioni si segnalano le seguenti: “Contro il racket. Come opporsi al ricatto mafioso”, Laterza, 1992; “Ladri di vita. Storie di strozzini e disperati” (con Gaetano Savatteri), Baldini e Castoldi, 1996; “U pizzu. L’Italia del racket e dell’usura” (con Aldo Varano), Baldini e Castoldi, 2002; “Non ti pago. Storie di estorsioni mafiose e di antiracket” (con Vincenzo Vasile), Edizioni L’Unità, 2005.
Gaetano “Nino” Daniele, nato a Napoli e laureato in filosofia, è stato consigliere comunale di Napoli dal 1977 al 1993, consigliere regionale della Campania dal 1995 al 2005 e vice presidente della Giunta Regionale.                                                                                Dal 2005 al 2010 è stato sindaco di Ercolano. Ha ricoperto l’incarico di Presidente regionale e di componente della Direzione Nazionale dell’ANCI. Tra le leggi regionali di cui è promotore si segnala quella per la protezione e la valorizzazione del sito archeologico di Elea-Velia.                                                                                                  Ha pubblicato, tra l’altro, una biografia su Filippo Turati, con prefazione di Aldo Masullo, “Pensare la Campania in Europa”, con prefazione di Biagio De Giovanni, e la raccolta di scritti “Mezzogiorno in bilico”.                                                                  Attualmente presiede l’Osservatorio sulla camorra in Campania.
Antonio Di Florio, nato a Salerno il 13 ottobre 1973, qui frequenta prima il liceo classico e poi l’università, laureandosi in giurisprudenza e conseguendo successivamente l’abilitazione professionale all’ esercizio forense. Si arruola per vocazione nell’Arma dei Carabinieri dove attualmente ricopre il grado di capitano. Alla fine del corso di studi militari viene selezionato per entrare nel R.O.S. (Raggruppamento Operativo Speciale), dove permane dal 1998 al 2003, occupandosi di indagini inerenti l’eversione di sinistra.                                                                                    Dal 2004 al 2008 è al comando della Tenenza carabinieri di Ercolano, dove indebolisce sensibilmente, con arresti, denunce, confische patrimoniali, i clan locali e contribuisce fattivamente alla creazione della prima associazione antiracket della provincia di Napoli.                                                                                                               Il 5 novembre 2008 gli viene concessa la cittadinanza onoraria della città per gli importanti risultati conseguiti contro la camorra.                                                                   Nel 2008 viene trasferito a Roma, dove vive e lavora.

                                                                                                                  Redazione