Il Festival della Memoria tra arte e storia

allestimento1ERCOLANO – Alla Sala Video del MAV (Museo Archeologico Virtuale) mercoledì 17 settembre si è svolta la conferenza stampa di apertura del Festival della memoria: il passato visto con gli occhi del futuro.
Presente il primo grande ospite della rassegna il regista, pittore e artista gallese Peter Greenaway, hanno partecipato all’incontro il commissario della Fondazione CIVES Luigi Lucarelli e Ciro Cacciola, direttore del Museo e curatore del Festival.
Greenaway è noto per i suoi film incentrati sull’arte dove ricorrono i temi della morte, del sesso, dei numeri, dei colori e dell’acqua che rappresentano il filo conduttore sul quale costruisce la trama dei suoi lavori, tra cui vanno ricordati I giardini di Compton House, Lo zoo di Venere, The Pillow Book, Just in Time. Attualmente è in uscita il suo ultimo film, Eisenstein.
incontro con Greenaway
Peter Greenaway nel corso del dibattito ha precisato: «Ciò che ci viene raccontato dagli storici non ci fornisce la verità sul passato, in quanto ognuno possiede un proprio modo d’interpretare le vicende. Il racconto della Storia dovrebbe essere basato sulle immagini, non sulle parole. Infatti, solo l’immagine conserva una sua oggettività e verità, e in questo gli scavi archeologici vesuviani rappresentano una preziosa testimonianza visiva del passato».
Peter GreeenawayIl regista ha poi risposto alle domande della stampa, rivelando: «Gli scavi di Pompei e di Ercolano mi hanno molto affascinato. Ho in mente un progetto dedicato al personaggio di Agrippa, uomo fidato e cognato dell’imperatore Augusto. Agrippa mi ha sempre affascinato perché in un’epoca in cui c’era una grande lotta per il potere lui aveva scelto e in qualche modo accettato di vivere all’ombra di Augusto. Nella mia storia, che sarà raccontata con un film, una mostra, una performance o un sito web, immagino di far morire Agrippa a Pompei».
Notevoli i temi toccati dall’artista, dal potere dei nuovi media al rapporto tra pittura e cinema: «Preferisco ritornare alla pittura romana. Infatti gli affreschi dei siti archeologici vesuviani possiedono la forza di una pittura dell’età di 2000 anni, che certamente supera il cinema. Se non si ritorna alla pittura il cinema muore, perché solo la pittura possiede la potenza di veicolare i linguaggi e i segni e quindi di sopravvivere».
L’incontro con Greenaway, accompagnato dal direttore Ciro Cacciola, è poi proseguito con la visita speciale del nuovo scavo del Teatro, venuto alla luce di recente, in fase di restauro e mai mostrato prima al pubblico.
Visita di Greenway al Teatro
Proprio al sito archeologico si è verificato un episodio increscioso e piuttosto deludente, che ha un po’ rovinato l’interessante incontro con il regista gallese: ai giornalisti presenti – una decina  di persone – non è stato permesso di partecipare alla visita, pur essendo stati invitati.
In seguito, alle 19, al MAV si è svolta la cerimonia di inaugurazione del Festival con la partecipazione di Caterina Miraglia, assessore alla Programmazione culturale e Musei della Regione Campania; Vincenzo Strazzullo, sindaco di Ercolano; Massimo Osanna, Soprintendente di Pompei, Ercolano e Stabia; Maurizio Di Stefano, presidente della Scabec Spa; Luigi Lucarelli presidente della Fondazione Cives e il direttore e curatore del Festival Ciro Cacciola.
I relatori hanno illustrato la nascita ed il progetto del Festival della Memoria, una rassegna – con ingresso assolutamente gratuito – che si svolgerà nell’arco di cinque giorni, fino a domenica 21 settembre, tra il MAV e il Sito Archeologico degli scavi.
Inaugurazione del festival
In programma incontri, dialoghi, mostre, spettacoli e proiezioni. Previsti ospiti prestigiosi tra studiosi, ricercatori, scrittori, artisti, nonché rilevanti personalità della cultura nazionale ed internazionale.
I temi dominanti del Festival saranno l’Archeologia e il Mediterraneo, culla della nostra civiltà, ma anche un’area dall’anima sofferente, raccontati con lo strumento del virtuale.
La kermesse sarà anche occasione di confronto tra giovani di nazionalità diverse, presenti per l’organizzazione del Festival, che hanno come punto di riferimento la Memoria che rappresenta un’interpretazione della realtà in vista del passato, ma anche realizzata con gli occhi del futuro, spesso incerto.
Il Festival della memoria: il passato visto con gli occhi del futuro è finanziato dalla Regione Campania nell’ambito del programma del Forum Universale delle Culture Napoli e siti UNESCO della Campania, e realizzato dalla Fondazione Cives e Museo MAV in collaborazione con il comune di Ercolano.

Tiziana Muselli