Il CIRA entra nel DASS

CIRACAGLIARI – All’ex Teatro Anatomico dell’Università il presidente del Centro Italiano Ricerche Aerospaziali (CIRA), professor Luigi Carrino venerdì 27 marzo ha sottoscritto l’aumento di capitale che sancisce l’ingresso del CIRA nella compagine societaria del Distretto Aerospaziale della Sardegna(DASS), rappresentato dal presidente professor Giacomo Cao, con l’acquisizione di una quota del valore di 4.600 euro corrispondente al 6% del capitale sociale che ammonta a 76.122 euro.
Con questo accordo il CIRA, già socio fondatore del Distretto Aerospaziale della Campania, punta a rafforzare la propria partecipazione ai Distretti Aerospaziali con l’obiettivo di migliorare il coordinamento delle specifiche competenze tecnologiche e industriali delle diverse regioni, facendo sistema per aumentare le potenzialità e la competitività dell’intero comparto aerospaziale italiano. 
«Quella del DASS è un’iniziativa di importanza nazionale a cui il CIRA, quale centro italiano di ricerche aerospaziali deve assicurare il massimo appoggio in termini di capacità e di conoscenze. Siamo particolarmente lieti di entrare a farne parte e non faremo mancare i nostri contributi sia per la parte aeronautica che per la parte spaziale. Temi come quelli dell’accesso allo spazio, della sicurezza del volo, del monitoraggio ambientale, in cui il CIRA è impegnato da anni, sono temi condivisi con il DASS e con esso saranno ulteriormente sviluppati», ha dichiarato il professor Carrino.
«Attualmente il Distretto non ha dipendenti propri ma l’insieme dei soci che ne fanno parte garantisce lavoro a oltre 250 persone. Un obiettivo che credo possa essere come minimo raddoppiato da qui al 2020», ha assicurato il professor Cao aggiungendo che «Stiamo puntando a un accordo di programma con la Regione a valere sul POR che potrebbe consentireanche l’accesso ai fondi di coesione europei 2014-2020; stiamo parlando di un miliardo circa per la Sardegna per la sola tematica aerospazio, una cifra importante che consentirebbe di pensare e agire molto in grande».
Nello scenario nazionale il DASS ambisce a completare la filiera del cluster tecnologico aerospaziale italiano attraverso la messa a disposizione delle infrastrutture che mancano negli altri distretti aerospaziali attivi nel Paese per lo svolgimento di tutte le necessarie attività di sviluppo sperimentale, test, validazione, omologazione come pure di training di sistemi e tecnologie per l’aerospazio.
Il radiotelescopio presente in Sardegna, ad esempio, può diventare il più importante a livello europeo con riferimento alle problematiche di sicurezza spaziale generate ad esempio da detriti spaziali e asteroidi in potenziale rotta di collisione con la Terra e con i satelliti orbitanti.
Un altro settore su cui il DASS punta è quello dei test sui droni, di ogni tipo e dimensione, data la presenza di infrastrutture particolarmente adatte a tali attività come gli aeroporti di Fenosu e Tortolì, oltre agli 800 metri di pista presenti all’interno del Poligono Interforze Salto di Quirra (PISQ). Il Distretto è inoltre molto attivo anche nei settori dell’esplorazione dello  spazio e dell’utilizzo di dati satellitari per il monitoraggio ambientale e la prevenzione delle sciagure.
La giornata si è conclusa con la presentazione dell’originale logo del DASS, a cura dello stesso artista che lo ha ideato, lo scultore di fama internazionale Pinuccio Sciola.

Roberto Scognamiglio