III Congresso OCTO

OCTONei prossimi giorni si terrà a Napoli il III congresso della associazione OCTO (Ortopedici Traumatologi Ospedalieri Campani) dove si discuterà di una problematica che riguarda sempre un numero enorme di anziani, e le previsioni parlano di un incremento esponenziale di tale numero.
I presidenti del congresso Aldo Bova, Lucio Cillo e Paolo Mallano sintetizzano le finalità ed il programma del convegno:  «Quello degli anziani, ed, in particolare, quello della frattura di collo femore è un argomento di grande interesse medico, chirurgico, riabilitativo, sociologico ed antropologico.
Tanto più, per il fatto che si prevede nel futuro un incremento notevole degli anziani e delle loro caratteristiche patologie. Si prevede che nel 2050 ci sarà uno tsunami di fratture di collo femore negli ospedali.
Bisogna prepararsi a conoscere sempre più questo argomento, dibatterlo e trovare le strade per affrontarlo al meglio, affinché il fratturato di collo femore venga studiato, trattato e riabilitato al meglio.
Il Convegno che organizziamo è in sintonia con questa valutazione. Con il nostro incontro proponiamo di discutere e dibattere le problematiche riguardanti l’argomento in oggetto attraverso un excursus che va dall’anatomia alla biomeccanica, non trascurando l’epidemiologia, il trattamento, le complicanze, gli esiti della patologia, gli aspetti sociologici ed antropologici.
Deve essere un incontro utile a medici e chirurghi esperti, ma, in particolare, ai giovani. Il programma scientifico prevede la partecipazione di relatori di chiara fama, esperti nella materia, noti per la loro capacità di comunicare in modo semplice e diretto».
A livello nazionale, secondo ultimi  dati statistici,  si stima che in Italia l’osteoporosi colpisce circa 5milioni di persone, delle quali  l’80% è rappresentato da donne in postmenopausa;  una delle complicanza più temibili delle Osteoporosi è la frattura del Femore e si stima che se ne verificano circa 80mila l’anno,  il 75% si verifica nella popolazione femminile e, di questa percentuale, il 94% avviene nelle donne con età maggiore di 65 anni.
Rappresentazione grafica di una frattura di femoreLe fratture del collo femore si verificano con maggiore frequenza rispetto a quelle dell’omero, che sono comunque al  secondo posto, mentre le  fratture del polso occupano il terzo posto e le fratture vertebrali, invece al quarto posto, queste ultime però sono sottostimate; il più delle volte non vengono diagnosticate perché presentano una sintomatologia meno devastante e determinano una minore disabilità in senso assoluto.
I costi sociali delle fratture del Femore ricadono sul Servizio Sanitario Nazionale  che spende circa un miliardo di euro  ogni anno per le il trattamento chirurgico in regime di ricovero ospedaliero e nei trattamenti riabilitativi.
Nel 60% degli anziani con frattura di femore residua una disabilità che nella maggior parte dei casi viene trattata in strutture protette. Il 20 % dei pazienti anziani oltre i 65 anni va incontro al decesso evento che cresce al 33%  quando il paziente supera i 75 anni.
Dai dati esposti emerge che  la prevenzione dell’osteoporosi è fondamentale per arginare l’incremento delle fratture  e della mortalità negli anziani.

 Antonio Vitale