I cervelli piovono via dal Sud.

A partire dagli anni novanta, e ancor di più oggi, il titolo di studio pesa molto sugli spostamenti interni all’Italia e in particolar modo su quelli dal Mezzogiorno al Nord dello Stivale.
Le migrazioni interne, infatti,  sono attuate soprattutto da giovani diplomati o laureati: chi lascia il Sud lo fa perché è alla ricerca di sbocchi lavorativi che siano corrispondenti al titolo di studio conseguito e che non si è riusciti a sfruttare nella regione di origine.
Il fenomeno è così diffuso che si parla di brain drain.
Il Meridione perde, ogni anno dall’inizio degli anni ’90, una parte importante della popolazione più giovane e qualificata il che comporta un impoverimento prolungato del capitale umano.
Parlare di brain drain,  dunque, non è un’iperbole, ma una condizione empiricamente osservabile, che mette in seria crisi la possibilità di crescita economica del Sud e pone le basi per un ulteriore divario rispetto all’Italia Settentrionale.
(Fonte foto: web)

Alessio Buonomo