È tempo di incantesimi


NAPOLI – Sarà una notte buia e tempestosa … Due streghe, un uomo, un violoncello e per palcoscenico l’oscuro e palpitante ventre della terra …
Un percorso infinito di amore, ombra e luce, magia e continua conoscenza, dove due fatae custodi di misteri, le prescelte, le elette, avranno il compito di tramandare queste sapienze, di guarire e portare armonia tra giorno e notte, femminile e maschile, buono e cattivo.
È tempo di incantesimi non è solo uno spettacolo teatrale. È molto di più. Si fonde con una mostra a dar vita ad una dimensione parallela che ci parla di malìe, di stregonerie, di filtri, di formule ed invocazioni.
Venerdì 11 ottobre alle 19 la compagnia teatrale “Lo sguardo che trasforma” in collaborazione con il Gruppo archeologico Kyme, presieduto da Nicola Meluziis, vicepresieduto da Marianna Della Vecchia, e di cui è segretaria e rappresentante Anna Abbate, mette in scena la piéce teatrale È tempo di incantesimi in un Luogo che fonde  energia ancestrale con quella sprigionata dai misteri della Wicca, la più diffusa delle correnti spirituali esoteriche.
Il Gruppo Archeologico Kyme è formato da un team di antropologi, operatori turistici e persone appassionate da questi temi, impegnati da anni nella tutela e conservazione del patrimonio storico-archeologico; l’associazione ha come scopo quello di individuare, accertare, tutelare e valorizzare il patrimonio dei beni culturali ed ambientali a livello territoriale.
È tempo di incantesimi nel substrato ribollente della terra partenopea, dove trova spazio l’Arcano Museo del Sottosuolo, gestito dall’associazione speleo-archeo-culturale La Macchina del Tempo.
Ad attendere gli spettatori ed a avvolgerli in un convegno ammaliatore sarà una performance teatrale articolata con momenti di prosa, di teatro danza e musica dal vivo grazie al violoncello suonato da Arcangelo Michele Caso.
Protagonisti della performance alcuni dei più antichi rituali pagani che ruotano attorno alla magia: incantesimi, invocazioni, scongiuri e leggende, figli di un’antica tradizione orale italiana, che lo scrittore e giornalista Charles Godfrey Leland –  egli stesso si dice iniziato alla magia – trasse da un manoscritto e riportò nel 1899 in “Il vangelo delle streghe”, una testimonianza delle ultime donne cui erano state tramandate le pratiche di antichi rituali pagani di stregoneria.
Brani declamati si alterneranno ad dialoghi serrati, trasportando lo spettatore indietro nel tempo, in un’atmosfera davvero particolare dal punto di vista culturale ed antropologico, con momenti in cui ogni simbolo degli Arcani Tarocchi dice-predice-non dice in un’aura di afflato misterico.
Ecco i culti che affondano le loro radici lontano nella magia arcaica, dedicati al culto della dea Diana e di sua figlia Aradia. Aradia non appare nella mitologia antica ma presente solo nel testo di Leland dove viene descritta come la figlia messianica di Diana, venuta sulla Terra per insegnare ai poveri e agli oppressi ma soprattutto alle donne l’incanto e la malìa come mezzo di resistenza sociale.
Un giorno Diana disse a sua figlia Aradia: «È vero che tu sei uno spirito,/ Ma sei nata per essere ancora /Mortale, e tu devi andare /Sulla Terra a fare da maestra /A donne e uomini che avranno /Volontà d’imparare alla tua scuola /Che sarà fatta di stregonerie».
I testi della performance di teatro e ricerca sono a cura di Cristiana Buccarelli.
e Giuseppina Dell’Aria. La regia è di Guido Liotti.
In scena tre figure: una maschile, Guido Liotti, e due femminili, Tiziana Tirrito e Margherita Romeo. A danzare Simona Perrella. I costumi ed il trucco, che contribuiscono in maniera significativa a creare un ponte tra le due dimensioni, sono affidati a Ornella Siciliano.
A fare da quinta scenografica allo spettacolo, porte che aprono la strada verso una dimensione parallela, i dipinti di Susanna Viale.
Lo spettacolo teatrale e la mostra saranno completati da degustazioni di Aglianico e Piedirosso offerti dal Wine Bar Scagliola, serviti in calici di vetro da sommelier Ais e barman Aibes, e da sfizioserie abbinate ai corposi rossi doc per esaltarne il sapore vero e sincero, offerti dalla pizzeria Ciccio & Sons.
La realizzazione dell’evento è resa possibile anche grazie alla collaborazione del B&B “Civico16”, con cui il Museo del Sottosuolo condivide l’obiettivo di creare un circuito intergrato di accoglienza di elevata qualità.
La quota di partecipazione alla serata comprende performance teatrale- mostra + degustazione.
Prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti.
Per maggiori informazioni: 320-5741842; www.ilmuseodelsottosuolo.com; info@ilmuseodelsottosuolo.comwww.gruppoarcheologicokyme.it