E sbatti il mostro in prima pagina

Rai1, Canale5 e SKY in diretta trasmettono in diretta Fabrizio Corona mentre scende a Malpensa dall’aereo proveniente dal Portogallo, Paese dove era in fuga e dove si è costituito.
Scortato da dieci poliziotti, di lì a poco gli viene notificato l’ordine di arresto.
Sulle sue spalle una condanna per estorsione aggravata.
A Napoli un solerte artigiano di San Gregorio Armeno lo mette sul presepe con l’obsoleta divisa a strisce, occhiali da sole ed un cartello in mano: 7 anni, quelli che gli sono stati dati in giudizio da scontare in carcere.
Tutti parlano della motivazione della sentenza di Corona mentre di quelle di altre sentenze, ben più importanti, di interesse nazionale, se ne parla poco o niente.
Una condanna esemplare, è stato detto; una lezione ad un personaggio sbruffone, irresponsabile, ma se non altro ingenuo.
Sì, ingenuo.
Con lui si è potuta dimostrare l’efficienza che non c’è stata per tanti altri casi ben più gravi, come per quello di Battisti, ad esempio.
È un copione già visto.
In un momento difficile come questo, con elezioni alle porte dall’esito incerto, con le sconfitte in campo internazionale, crac di banche, la vita dorata di un Fabrizio Corona, i soldi, la ricerca della notorietà a tutti i costi che l’hanno portato a fare scelte indifendibili, certo, fa notizia.
Il punto è che questi personaggi distraggono da quelli che sono i veri problemi.
Il punto è che il “mostro” è stato sbattuto ancora una volta  in prima pagina.
Una delle miserie umane di cui si fa la cronaca.
Troppa cronaca.
(Foto: web)