Da Budapest a Roma: una nuova generazione di successo della moda italiana

modaBUDAPEST – Il 9 maggio la Capitale ungherese ha ospitato un evento di cultura e di moda italiana: nelle sale del prestigioso palazzo dell’Istituto Italiano di Cultura (IIC) di Budapest, infatti, un’intera serata è stata dedicata ai “Percorsi di moda e di successo” di giovani stilisti italiani e ungheresi.
Da una suggestione di Andrea Carteny, docente del corso di laurea in Scienze della moda e del costume dell’Università La Sapienza di Roma e studioso della storia e cultura ungherese, e con la convinta azione di sostegno e organizzazione del direttore dell’IIC Gina Giannotti, un network di istituzioni statali ed imprese private (tra cui la Sapienza di Roma, prima università della Capitale italiana, la MOME, l’Università artistica Moholy-Nagy di Budapest, e il CLAAI, associazione dell’artigianato e della piccola e media impresa di Napoli) si è raccolto intorno all’Istituto di cultura per omaggiare la creatività italiana e ungherese in uno dei settori – quello della moda, abbigliamento, scarpe, accessori e gioielli – più importanti per la virtuosa connessione tra istituzioni di formazione e cultura (come le università e le accademie) e il mondo produttivo.
Per introdurre l’evento sono stati invitati Alessandro Saggioro, presidente del corso di laurea in Scienze della moda e del costume della Sapienza Università di Roma, e Adrien Nagy, docente e designer dell’Università artistica Moholy-Nagy di Budapest. I professori, lanciando un programma di scambi e collaborazioni nell’ambito della moda e del textil design, hanno sottolineato come, pur con differenti impostazioni (più teorico-culturale alla Sapienza di Roma, più tecnico-artistica alla MOME di Budapest), in Italia e in Ungheria sia necessario investire nella formazione superiore nel campo del fashion and design, che risulta essere per l’Europa un settore economico sempre di successo.
Alla conferenza di presentazione è seguito il clou della serata: con la presentazione di Beata Dalko, nella straordinaria sala Verdi dell’Istituto (già sala del Parlamento ungherese nell’Ottocento) si è svolto il defilé con capi di abbigliamento originale di moda maschile e femminile. In un contesto espositivo in cui già erano presenti le preziose scarpe dell’italiana “Conspiracy” di Gianluca Tamburini, i gioielli dal design originale e affascinante del marchio ungherese “Rienne” creations nonché il raffinato artigianato della pelletteria napoletana “Artigianiamo” (guanti, borse, cinture), sono sfilati gli abiti di tre stilisti italiani (selezionati sulla base del “Sapienza Fashion Index”, osservatorio sui giovani stilisti coordinato da Claudia Proietti) e tre ungheresi. Prêt à porter modulare con materiali ecologici per l’originale collezione donna di Flavia La Rocca, linearità e dinamismo per l’uomo vestito CAMO di Stefano Ughetti, haute couture con cristalli e gemme per l’eleganza femminile di Nayra Laise, per lo stile italiano; moderna plasticità di scarpe e accessori di Reka Vago, colori e sensualità per la donna vestita da Peter Mero, praticità e fine lavorazione nella pelletteria e accessori di “Laoni” di Ilona Acs. Evento pienamente riuscito, per partecipazione delle autorità (tra cui l’ambasciatore d’Italia a Budapest Maria Assunta Accili) e del pubblico intervenuto numerosissimo, ma anche per copertura della stampa e televisione nazionale.
La formula ben riuscita della contestualizzazione della moda all’interno di ambienti istituzionali e accademici si è ripetuta all’Università di Roma la settimana dopo, il 16 maggio, presso gli spazi del Museo laboratorio di arte contemporanea del palazzo del Rettorato. Qui infatti, di ritorno da Budapest, la stilista Nayra Laise ha presentato, in occasione della Notte Europea dei Musei, cinque modelli ispirati al Rinascimento italiano. Corredati da bozzetti e collage elaborati nella progettazione degli abiti, la mostra espone le realizzazioni di vestiario femminile sulla base delle ispirazioni di maestri dell’arte e della scienza rinascimentale: dettagli e ornamenti dorati per la donna vestita su ispirazione del genio di Leonardo Da Vinci, linee e geometria in blu per l’abito ispirato alla prospettiva pittorica di Piero della Francesca, drappeggi e ricami su tonalità avorio per lo stile femminile delle Grazie botticelliane, tonalità scure con ricami floreali per l’abito ispirato al michelangiolesco Giudizio universale, rievocazioni con panneggi bordeaux e blu scuro della perfezione estetica raffaellita.
All’inaugurazione della mostra ha preso la parola Alessandro Saggioro, per il corso di laurea in Scienze della moda che ha visto formarsi la giovane Nayra come studentessa, e il direttore del MLAC Giuseppe Di Giacomo, che ha sottolineato la coerenza del museo laboratorio nel presentare creazioni di moda come opere di arte contemporanea. L’evento, presentato dalla conduttrice Rai Elena Ossola e proseguito con un momento di cocktail, si è svolto con grande interesse del pubblico per le creazioni intitolate alla “Moda: L’eterno viaggio spirituale tra arte e pensiero”, alla presenza di personalità del mondo accademico e giornalistico, tra cui Giuseppe Meledandri, docente di Fotografia pubblicitaria di moda, e Elio Frasca, direttore del magazine “Rendez vous de la mode”, media partner di Nayra Laise.