Concluso il Maratea Film Festival

MARATEA – Con la consegna dei premi “Agamar” si è conclusa la IV edizione del Maratea Film Festival.
Ecco i vincitori e le motivazioni del Premio “Agamar”.
Il premio è stato consegnato alla scrittrice Camilla Baresani, « per aver saputo rimodulare la sua scrittura con la cura e lo stile e il senso di osservazione del grande romanzo realista europeo»,
allo scenografo premio Oscar Dante Ferretti « per la sua grande arte e per aver dato forma ai sogni dei più grandi registi del mondo»;
al regista Maurizio Ponzi,  come « artigiano del cinema che ha ravvivato i fasti della commedia all’italiana con pungenti annotazioni di costume. La sua straordinaria capacità di direzione degli attori e di scopritore di talenti trova il suo culmine nel corale “Ci vediamo a casa”, che documenta in chiave leggera problemi reali della vita quotidiana».
all’attore Antonello Fassari, come « prezioso e versatile interprete di teatro, cinema e televisione, capace di passare con disinvoltura da ruoli drammatici a maschere di struggente incisività»;
al regista Rodolfo Martinelli e alll’attrice Isabel Russinova hanno ricevuto il premio, rispettivamente, la Russinova come « instancabile attrice, sceneggiatrice e produttrice, capace di interpretare sia ruoli televisivi che cinematografici con grande talento», Martinelli per essere «alfiere del cinema indipendente, che sostiene e diffonde cultura da regista, documentarista, produttore e distributore»;
allo scrittore Maurizio de Giovanni per la sua « capacità di emozionare e di coinvolgere attraverso una scrittura di straordinario spessore. Con la sua immaginazione e fantasia conduce il lettore in un viaggio commuovente e appassionante dove protagonisti sono i sentimenti, in un sottile gioco di incontro e scontro che pervade gli animi in profondità»;
al regista Stefano Liberti, è stato premiato «per aver portato all’attenzione del pubblico assieme ad Andrea Segre il dramma dei respingimenti col documentario Mare Chiuso, accurato e di pregevole fattura, e per il suo impegno giornalistico di documentazione dei fenomeni migratori»;
al regista Andrea Prandstraller « per avere evidenziato, col pregevole documentario, un tema di enorme rilevanza che si rivela di grande attualità per le ripercussioni sulla salute pubblica e sulla strategia di aziende multinazionali. Un’opera di grande compattezza stilistica».
Il nome del premio “Agamar” deriva dal greco e significa “Amare Maratea”.

Redazione

.