Calcio: Roma macchina da gol, Juve rallenta, Samp al terzo posto

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Soccer; Serie A; Cagliari-SampdoriaNAPOLI – La febbre del sabato sera contagia la Roma che, dopo aver travolto il Chievo per 3-0, festeggia insieme al Sassuolo l’inaspettato pareggio bianconero; nel tardo pomeriggio  un agguerrito Garcia, dopo essersi leccato le ferite della non proprio gradevole accoglienza in tribuna e in panchina della scorsa giornata di Torino, scende in campo all’Olimpico e risolve il match nella prima mezz’ora di gioco.
Sono trascorsi appena cinque minuti dal fischio d’inizio quando Destro colpisce di testa e mette a segno spiazzando Bardi; al 25’un motivato Totti, schierato dall’inizio con De Rossi, rispondendo alle recenti critiche sulla sua disciplina in campo, fornisce un’ottima palla gol a Ljajic. Ma il pupone ha ancora fame e non sbaglia il rigore tirato in porta al 33’. Un Chievo sottotono, orfano di Gamberini e Schelotto, si ferma a 4 punti e attende di recuperare contro il Genoa nel prossimo match casalingo.
È stato Di Francesco ad aver scongiurato un mezzo passo falso della Juve attraverso la scaramantica volontà di tenere il suo modulo di gioco segreto fino alla fine… o forse Allegri paga la scelta di aver lasciato a casa Vidal, in vista della doppia sfida con l’ Olympiacos? Indubbiamente è un ritrovato Zaza, libero dal peso delle vicende di Nazionale, a decidere il match al 13’. Imminente la risposta di Pogbà al 19’che segna così la sua prima rete della stagione, ma senza cambiare il risultato: nei restanti minuti i bianconeri sprecano molto e rischiano poco.
Al San Siro si gioca la sfida degli ex allenatori, rispettivamente Mazzarri del Napoli e Benitez dell’Inter. Un match paralizzato fino al 79’quando Callejon col destro non sbaglia una palla sporcata da Dodò. E’ un attimo: Guarin entra e segna. Espulso per proteste uno sfinito Mazzarri, è ancora Callejon a riportare gli azzurri in vantaggio, stavolta di sinistro. Ma i padroni di casa sembrano indiavolati, proprio non ci stanno a perdere la gara e anzi, ripartono dalla prestazione di questa serata : Hernanes mette a segno di testa al 90’mettendo a repentaglio le coronarie partenopee.
A Firenze l’happy hour del match contro la Lazio ha il sapore d’Europa. La difesa viola è sedotta e messa in affanno sin dai primi minuti di gioco. Sbaglia Babacar al 33’ e subito ne approfitta con vantaggio Djordjevic (35’). Montella prova a cacciare dalla mente quelle insistenti voci sulla compromessa carriera di Rossi, concentrandosi su come raddrizzare la partita, ma la ruota …anzi la palla sembra proprio girare dalla parte opposta: palo di Aquilani al 50’e la Lazio, seppur orfana di Keita Baldè Diao (lesione di I° grado al soleo sinistro), in contropiede non perdona e raddoppia al 92’grazie a Lulic.
Il Verona ricordando la mitica doppietta di Toni che segnò la vittoria proprio un anno fa, subisce la sfortuna dei tipici episodi che decidono le sorti del match: la clamorosa autorete di Marques al 21’, espulso poi nel finale. Si impone il Milan con un sinistro a giro di Honda al 27’che bissa al 56’. Reattivi i padroni di casa, nonostante le pesanti assenze di Sala (colpito dall’ennesima ricaduta della stagione), Obbadi e Campanhar (bloccato dall’infiammazione al ginocchio), giocano comunque una buona partita ( gol di Lopez all’88’) aldilà del risultato. I rossoneri pur non vantando delle prestazioni più brillanti di El Shaarawy e Torres portano a casa tre importanti punti, affermandosi quarti in classifica.
A Bergamo si gioca una partita veloce e a tratti vivace, ma sotto il profilo dello spettacolo povera di emozioni, almeno nel secondo tempo e con esattezza fino al 45’ quando l’Atalanta sblocca il risultato con la rete di Cigarini, festeggiando così alla grande il 107° compleanno del Club. Per Donadoni è notte fonda: ultimo in classifica incassa il suo k.o. consecutivo della stagione.
Lo stadio Sant’Elia che non ha mai portato proprio bene agli ospiti blucerchiati sembrava dopo la prima mezz’ora (28’Gabbiadini; 37’Obiang) aver sfatato quel mito. Nella ripresa entrambi le squadre con magliette speciali dalla scritta : <<Noi per Genova. E voi?>> messe all’asta di beneficenza per l’alluvione di Genoa, disputano una gara densa di brividi. Succede che una spinta subita da Ibarbo produce il calcio di rigore della rimonta rossoblu e uno straordinario Sau  al 77’porta successivamente in pareggio una squadra che nel primo tempo sembrava uno scolare balbettante dinanzi al maestro.
Il Palermo brinda last minute una gara casalinga che coincide con il debutto eccellente del costaricano Gonzalez, scongiurando così l’esonero di Iachini, allenatore dalla panchina scottante. E’ Dybala a compiere una magia su calcio d’angolo al 32’. Nel secondo tempo il Cesena, costretto a far a meno di Cascone, prova il tutto con Rodriguez, giusta mossa che conduce al pareggio al 17’ su calcio di rigore. Nei minuti di recupero i rosaneri approfittano della superiorità numerica e Gonzalez  infiamma il Barbera.
L’Udinese cade a Torino dopo un ottimo inizio di campionato in cui Stramaccioni aveva fatto respirare aria nuova, dopo l’era Guidolin. Un inarrestabile Quagliarella non sbaglia l’equo calcio di rigore concesso al 16’ della ripresa; i bianconeri tentano il pareggio soprattutto con Di Natale, ma non riescono a trovare varchi. I granata si chiudono bene e regalano un importante vittoria al giornalista Marco Ansaldo, improvvisamente scomparso all’età di 58 anni: prima firma de “La Stampa” dal 1991 era appena andato in pensione dopo il match contro lo Spalato in Europa League.

Nina Panariello