Calcio: Obbadi beffa i Viola al 90', boom di pareggi

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Calcio: serie A, Fiorentina-Hellas VeronaNAPOLI – Nella 31esima giornata di campionato serie A, i viola si fanno fermare in casa dal Verona e scivolano al quinto posto in classifica, scavalcati dalla Samp che termina 0-0 il match con il Cesena. Il Napoli espugna il Cagliari 3-0 e sale al terzo. Per il resto, boom di pareggi:  la Roma con l’Atalanta, che raggiunge al secondo la Lazio, sconfitta in trasferta dalla Juve; il Torino a Reggio Emilia; l’Udinese a Verona; il Parma allo stadio C. Castellani. Non solo: si risolve con un deludente 0-0 anche il derby della Madonnina. Ottima gara del Palermo.
FIORENTINA – VERONA Nella sfida casalinga Montella è beffato dal Verona, nonostante abbia schierato Gilardino dall’inizio e dominato nel primo tempo, pur senza concretizzare. Neanche Babacar, entrato nella ripresa riesce a sbloccare e si fa per giunta male a un ginocchio, fino a essere sostituito. Poi Diamanti su rigore sbaglia clamorosamente l’occasione di passare in vantaggio e il mach è deciso dai cambi tattici di Mandorlini: Lazaros e Obbadi, protagonisti di una sorprendente vittoria sul filo del rasoio (90’), che porta gli scaligeri a 36 pt. e allontana i fiorentini dalla zona Champions.
CAGLIARI – NAPOLI Il Napoli esce dalla crisi a suon di gol: ben 10 nelle ultime tre partite, tra Champions e Campionato. Non ancora sazio dopo Wolfsburg, espugna il Cagliari 3-0 grazie a tanta forza fisica e a una tecnica sublime. In un S. Elia dal clima non certo sereno in virtù dei recenti fatti di violenza compiuti dagli ultrà verso i giocatori rossoblu, i partenopei dominano la gara sin dai primi tiri in campo. Benzina nelle gambe, è il capitano dalla strana cresta a servire per Callejon, che mette dentro al 24’. Provano a reagire Mpoku e Avelar, ma Andujar non fa sconti a nessuno. Nel primo minuto di recupero è ancora Hamsik a brillare quando il vincente tiro viene deviato di testa da Balzano e il gol del raddoppio è già in rete. Nella ripresa Zeman fa entrare Longo e Benitez Gabbiadini, a cui bastano tre minuti per segnare il gol che chiude la partita (59’), nonostante la successiva espulsione di Maggio (66’) che non cambierà alcunchè. E pensare, che all’andata la squadra di Zeman aveva rimontato 3-3 al San Paolo. «Mercenari senza onore», i cori di dissenso che echeggiano nella serata domenicale dei sardi. Mentre il Napoli riacciuffa con onore il terzo posto.
ROMA – ATALANTA All’Olimpico si gioca una gara da ritmi e intensità di fine stagione, come se la Roma non dovesse riconquistare il secondo posto, approfittando del bel regalo offerto dalla Juve, con cui la sfida scudetto è ormai abbandonata. E dire che all’inizio non sembrava dovesse finire con un pari, visto che Totti sblocca su rigore appena al 3’(fallo di mano di Stendardo). I giallorossi attaccano però con fraseggi stretti e difficoltà a penetrare nelle maglie molto rigide bergamasche. Può essere un errore controllare senza tanta velocità e basta un fallo di Astori su Emanuelson per subire il pareggio su calcio di rigore del formidabile Denis. Rigorista che sbaglia raramente dal dischetto. La reazione del capitano Totti è immediata, ma poco concreta e l’Atalanta tenta diverse volte il colpa proponendosi sul settore di sinistra. Nella ripresa Garcia sostituisce uno stanco Iturbe con Ibarbo e Paredes con Keita. Poi tentano a vuoto di riportarsi in vantaggio Nainggolan e Florenzi, ma sempre a testa bassa e in modo disordinato. Lodevole prestazione di Sportiello, mai impreparato tra i suoi pali, come dimostra la parata su Ljajic al 78’. Nel finale la Roma tenta di opporsi al risultato giocando soprattutto fisicamente, in assenza totale di tecnica e perciò inciampando in vari falli, ma il gol non arriva e dagli spalti piovono fischi assordanti.
JUVENTUS – LAZIO Allo Juventus Stadium la Vecchia Signora dimostra di non trovarsi a un passo dello scudetto non certo per caso: batte 2-0 la squadra più in forma della serie A, mettendo uno stop ai suoi otto successi consecutivi. Evidentemente alla Juve serviva proprio la vittoria sul Monaco in Champions per ripartire alla grande e poco importa, se il penalty messo a segno da Vidal era stato assegnato per un dubbio contatto fuori area. Anche contro la Lazio il cileno mostra di non aver perso il suo talento, servendo di testa un perfetto assist per Tevez, che al 17’ segna il suo 18° gol in campionato.Gli ospiti sono piuttosto opachi al centrocampo e i padroni ne approfittano per fare pulizia: al 28’ il raddoppio di Bonucci che tutto solo corre metà campo e spiazza un Marchetti, non ancora al 100%, reduce da una frattura al naso. Poco prima della ripresa Chiellini pasticcia per Klose che ,a dieta dopo le abbuffate pasquali, rifiuta  il goloso dolce, tirando troppo alto. All’89’ Rizzoli espelle Cataldi per fallo su Tevez, ma a quel punto l’inferiorità numerica è solo il dettaglio di una partita inafferrabile per gli sbiaditi biancocelesti.
INTER – MILAN Guardando il trascorso derby della Madonnina: «Che barba, che noia», avrebbe esclamato la grande Sandra Mondaini. Eh si perché qualcosa riguardante lo spettacolo si è visto, ma erano i vip e le mogli dei calciatori seduti in tribuna. Il pareggio a reti bianche è dunque il risultato di una sfida sottotono che mette fine a qualsiasi speranza di Milan e Inter di accaparrarsi un posto in Europa League. Anche se fra i due Club è forse quello allenato da Mancini ad aver costruito di più attraverso rapide ripartenze, specie con Palacio, almeno nel secondo tempo, visto che nel primo era stato Alex a mettere in rete, ma annullata per fuorigioco. Al 27’ della ripresa un dubbio involontario fallo di mani di Antonelli in area su una pericolosa palla di Hernanes, è giudicata regolare dall’arbitro Banti e le proteste degli infuriati nerazzurri per il rigore negato sembrano forse più che legittime. Brutta partita quella di Mexes che segna, per fortuna in ritardo, una buffa autorete, prontamente annullata; forse una delle migliori prestazioni invece quella di Diego Lopez, che salva più volte, evitando un’ennesima figuraccia al Milan, che la prossima domenica riceverà la visita di Mr Bee per concludere probabilmente l’affare con Berlusconi, che dovrebbe vendergli il Milan.
SAMPDORIA – CESENA Nel match casalingo i doriani sprecano palle come acqua dal rubinetto quando ci si lava i denti. Eto’ o lontano anni luce dai tempi dei sensazionali gol con l’Inter nelle due stagioni 2009/11, getta via un’occasionissima  al 20’ del primo tempo, dissolvendo un eccezionale slalom tra gli avversari, in una nuvola di fumo. Nel finale di partita sbagliano anche De Silvestri e Mesbah. Straordinaria prestazione del portiere Agliardi, che riesce a salvare almeno un punto ai romagnoli, inetti su alcuni contropiede favorevoli, specie Defrel, oggi non proprio al top in campo. E quando ormai mancano solo sette gare alla fine del campionato, per il Cesena la serie B si avvicina sempre di più. Intanto Mijajlovic guardando alla sfida con il Napoli non al San Paolo, riflette sul ripetere o meno il modulo a quattro punte.
PALERMO – GENOA E al Genoa in effetti non va certo meglio, che perde 2-1 a Palermo. I rosanero colpiscono a freddo all’8’ con Chochev che mette a segno una splendida azione disegnata dal solito scatenato Dybala. I rossoblu sono come storditi dalle giocate dell’argentino, attuale oggetto del desiderio juventino, che risulta quasi inevitabile il raddoppio a opera dello stesso centrocampista bulgaro (30’). Comincia ad avvertirsi la pressione degli ospiti anche se i lanci spesso sono lunghi e impacciati, ma valgono a scatenare le lamentele di Sorrentino verso i distratti compagni. Unico brivido siciliano quello causato da Perotti che sfonda centralmente, ma manda a lato.Gasperini deve arrabbiarsi non poco negli spogliatoi e anche dopo (espulso nel finale) a sette minuti dalla ripresa prova ad accorciare le distanze Iago Falque. Nel finale Dybala cerca il 3-1, ma becca la traversa e gli ospiti si lanciano in un disperato arrembaggio, ma il risultato non cambia.
SASSUOLO – TORINO Anche il match di Reggio Emilia si decide con un pareggio a suon di rigori. Dopo un primo tempo dominato dagli imprecisi tori, più volte vicini al gol, l’occasione non fallita da Berardi di sbloccare lo 0-0 è data da un ingenuo fallo di Glik su Floro Flores. Un ineccepibile Consigli non si limita certo a dare consigli ai compagni, ma interviene efficacemente sulle palle offensive granata, fino a compiere due miracoli, prima su Maxi Lopez, poi su Quagliarella nei minuti finali di partita. In mezzo il pareggio dello stesso attaccante napoletano (58’) che risponde su un dubbissimo calcio di rigore, scaturito dalla decisione di un contestato Clavarese che punisce eccessivamente normali mischie in area rigore. Non riescono a riportarsi in vantaggio né Zaza dai 16mt.,  né Sansone che tira alto al 77’. Ma il pareggio tutto sommato non fa male al Sassuolo che ha quasi la salvezza in tasca: obiettivo di stagione. Mentre si rammarica il Torino che poteva allungare sul Genoa.
CHIEVO – UDINESE Il Chievo si rivela sempre più dipendente dal buon vecchio Pellissier, come dimostra la sua rete sopraggiunta al 39’, cioè fino a quando i compagni non erano stati in grado di segnare il vantaggio. E anzi, avevano subito la pressione, seppure leggera dei friulani.Questi ultimi crescono in modo preoccupante solo nel secondo tempo, anche se non riescono quasi mai ad entrare nell’area di rigore del Chievo, finché Mister Stramaccioni non decide l’ingresso di Di Natale, che però colpisce il palo. E’ un ingenuo Cesar al 72’ a beffare gli stessi gialloblu che anticipa troppo e male un pericoloso Geijo. Poco dopo il palo di Zukanovic testimonia che nel complesso il pareggio tra Chievo e Udinese è un risultato piuttosto equo, se si considerano oltretutto i punti in classifica di entrambe, rispettivamente 36 e 35.
EMPOLI – PARMA La scorsa settimana inizia nera per il Parma: nel recupero della 25esima giornata di campionato subisce la sconfitta del Genoa ( Falque 14’; Pavoletti 76’); due giorni dopo, il Tribunale federale nazionale della FIGC infligge ai ducali sei mesi di inibizione per Leonardi e Manenti , legali rappresentante del Club e 4 ennesimi punti di penalizzazione (aggiunti agli scorsi 3) per adempienze amministrative rilevate dalla Covisoc. Con soli 12 pt.e già matematicamente retrocesso in B non smette comunque di esibire orgoglio e amore ai suoi tifosi giunti allo stadio Carlo Castellani, tanto che al 20’è l’ex Lodi a sbloccare, ma senza esultare, grazie anche alla complicità della difesa toscana. Dopo dodici minuti il pareggio è opera di Maccarone , la cui rete segna anche la sua 200esima presenza in serie A. Di testa è Tonelli a raddoppiare al 45’, ma nella ripresa il Parma si scuote e riprende ad attaccare finché  Belfodil sigla il 2-2. E un rigore negato ai parmigiani impedisce addirittura la vittoria esterna.

                                                                                                               Nina Panariello

(Foto: Ansa)