NAPOLI – Come una notte Champions il San Paolo, pieno in ogni ordine di posto, fa da cornice alla partitissima Napoli-Juventus, eterna lotta calcistica tra nord e sud, tra prima e terza della classe. Il boato del pubblico accompagna le squadre sul rettangolo verde, i tifosi pronti a sostenere con cori e striscioni la propria squadra, sognano il riscatto per la sconfitta subita all’ andata e viziata da un gol in fuori gioco.
Pronti, via. Napoli, subito aggressivo come mai visto in questa stagione, attacca e difende compatto costringendo la Juventus sulla difensiva giocando al gatto con il topo, i bianconeri apparsi stanchi vengono salvati in almeno 3 occasioni da super Buffon. Il portiere della nazionale dimostra ancora una volta che nonostante gli anni è ancora il numero 1 e la pensione almeno per qualche anno può aspettare.
Ad ogni azione dei partenopei si alternano i sospiri dei sostenitori che sentono l’importanza della sfida sulla propria pelle come una finale dove in palio ci sono molto di più che tre punti o trofei, questa per un napoletano è la partita da vincere e per una notte tutto il resto non conta.
Dopo i primi tentativi andati a vuoto, la festa al San Paolo inizia al minuto 37 del primo tempo, Insigne pennella un assist dei suoi per Callejon che taglia in area ed insacca alle spalle di Buffon per 1-0 azzurro. I bianconeri, feriti nel proprio orgoglio da un Napoli in serata magica, cercano di reagire ma i tentativi degli uomini guidati da Conte si spengono come candele al vento mentre Reina per una sera si gode comodamente la gara dalla propria porta.
La ripresa vede ancora il Napoli protagonista, come nella prima parte della gara attacca la Juventus che ormai alle corde ed incapace di reagire al minuto 36 viene stesa definitivamente al tappeto da un gran gol di Mertens ed è 2-0 per i padroni di casa.
Bilanci, obiettivi mancati o raggiunti, gol in leggero fuori gioco, sono alcune delle polemiche che accendono il post gara tra Napoli e Juventus, segno che la partita tra le big di questo campionato non si gioca solo sull’erba ma va oltre trovando come solo ostacolo la gioia dei tifosi azzurri cui importava solo una cosa: vincere e così è stato.
Antonello Chiaese
