Calcio, Juve e Roma regine di settembre

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Soccer: Serie A; Inter-CagliariNAPOLI – Il calcio d’inizio della quinta giornata di campionato è battuto allo Stadio Olimpico di Roma: dopo un primo tempo a reti inviolate, il match si conclude con l’ennesimo successo dei giallorossi e del suo capitano Totti che, in campo dall’inizio, pur non segnando, festeggia il suo 38esimo compleanno.
Decidono le sorti dell’incontro la rete del campione “nipote d’Italia” Florenzi al 75’ e un impeccabile Destro all’86′. Complici alcuni problemi del Verona, legati agli infortuni di Marquez (problema muscolare), Lazarosi (tendinite) e Agostini (riacutizzazione infortunio braccio) nonché alle numerose assenze, tra cui i preziosi Rafa e Marquez.
Nell’anticipo serale la “Vecchia signora” risponde veloce e senza riserve alla Roma. Tra i migliori in campo Tevez, scatenato autore di una brillante doppietta (35’, 59’), ma è forse ancora una volta Buffon a creare l’episodio chiave del match: un rigore di Denis respinto al 58′, sullo 0-1. Nulla può contro la furia bianconera uno stupito Sportiello tra i pali dell’Atalanta. Colantuono sbotta incompreso da Dramè ed  è espulso al 69’. Mortifica i bergamaschi la rete di Morata all’83’.
Infastidito dalle pesanti critiche piovute su di lui, a Sassuolo Benitez prova a far ritrovare alla sua distratta squadra la stessa forza di un anno fa, specie sul piano mentale. Schierato un modulo che vede Britos terzino sinistro e la coppia Gargano-Lopez a centrocampo al posto di Inler e Jorginho, è un agguerrito Hamsik nei primi minuti a tentare il gol. Il tradizionale assist del ritrovato Pepita fa esultare una curva super colorata grazie alla tempestività di Callejon al 28’. Nel finale del primo tempo Zuniga è inserito nel ruolo di terzino destro, per la gioia dei tifosi, minacciata all’85’ dalla clamorosa traversa di Peluso: solo un brivido per i partenopei che conquistano i tre punti dopo due sconfitte e un pareggio.
Al San Siro Zeman dà un’ottima lezione all’Inter sul piano tecnico, tattico e atletico, vincendo come non accadeva dal ’95, nonostante gli assenti Conti e Colombi. Succede che quando ai nerazzurri manca la giusta fame di vittoria, riescono a tirare fuori il meglio dagli avversari. All’inaspettata rete di Sau al 10’arriva la risposta di Osvaldo al 18′ che tenta di riportare la partita in salvo, ma l’espulsione di Nagatomo al 27’ complica tutto e la straordinaria tripletta di Ekdal non lascia scampo ad Handanovich (29’, 34’, 44’).
Lo scontro diretto tra Chievo ed Empoli si risolve con un equo pareggio. La squadra di casa, orfana di Valdifiori espulso nella precedente gara, trova il gol all’inizio della ripresa (50’) con Meggiorini, mossa strategica di Corini. L’Empoli si rende non poco pericolosa nel secondo tempo e potrebbe sfruttare meglio il ritorno di Laurini e gli abbondanti trenta minuti di gioco restanti, ma non va oltre la rete di Pucciarelli (59’).
Allo Stadio Dino Manuzzi il Cesena afferma la propria identità in campo, in perfetta armonia con gli obiettivi di stagione sin dall’11’, grazie al tiro messo a segno da Succi. Un agitatissimo Inzaghi, reduce dalle ultime accuse di allenatore provinciale, intuisce dall’inizio che forse non è la partita giusta: il pareggio di Rami al 19’ non riapre le danze milanesi. La macchina rossonera per tutto il resto del match sembra proprio avere tanti cavalli al motore, ma non trovare la strada dei gol. Ciliegina sulla torta l’espulsione di Zapata al 73’.
Il pareggio contro il Torino costituisce comunque una vittoria per l’allenatore dei viola: alla guida di una missione quasi impossibile segnata dalle assenze di Rossi, Gomez, Joaquin e Cuadrado (colpito da una tendinopatia rotulea), trova il rimedio giusto alla rete di Quagliarella (62’). È geniale Montella nei cambi: appena entrato Bernardeschi trasforma la sua prima palla gol in un perfetto assist per Babacar al 78’.
Nel derby della lanterna un orgoglioso Genova, pur non vincendo dimostra in campo di non essere inferiore alla Sampdoria, motivato dal tifo del suo pubblico. Lunghi infruttuosi lanci da entrambi le squadre trascinano il match fino al 75’, quando i blucerchiati sbloccano grazie alla magica rete di Gabbiadini: velenosissima traiettoria per Perin. Un energico Krsticic prova a festeggiare la paternità cercando il gol nei tre minuti di recupero finale. Ma Mihajlovic lo aveva dichiarato: «Il calcio è bello quando si vince».
In serata giocheranno Udinese-Parma e Palermo-Lazio.

Nina Panariello

(foto: Ansa)