LONDRA – Il Chelsea si laurea per la quinta volta nella sua storia campione della Premier.
E per la terza volta è Jose Mourinho a condurre i Blues al titolo.
Ci è riuscito ieri, con 3 giornate d’anticipo, battendo 1-0 il Crystal Palace, in un derby quantomai ostico, deciso dal più talentuoso della truppa, Eden Hazard.
Un rigore per la verità parato e poi ribadito in rete al 45′: ma si sa quello di Mou è un calcio essenziale, e le vittorie senza un pizzico di sofferenza non hanno lo stesso sapore.
C’è da dire che quest’anno il Chelsea ha davvero dominato la Premier League: 35 partite sempre in testa, complice anche un Manchester City non all’altezza; motivo per cui Manuel Pellegrini è già pronto a fare le valigie.
E la vittoria di Mou è come sempre anche contro i suoi numerosi detrattori, tra cui proprio lo spagnolo: «Abbiamo vinto la Premier meritatamente – dichiara – Tutti lo sanno, tutti lo pensano, anche se non tutti lo dicono».
Vittoria dunque meritata per la corazzata Chelsea. Lo Special One, dopo il suo ritorno nella passata stagione, in cui era rimasto a secco di titoli, ha costruito, con innesti mirati, una squadra quasi imbattibile: sono arrivati in estate il bomber Diego Costa, che nonostante l’infortunio ha dato il suo prezioso contributo nella prima parte di stagione, Cesc Fabregas che ha preso le redini del centrocampo, la saracinesca Courtois, che si è confermato uno dei migliori portieri in circolazione, sicuramente il più promettente d’Europa.
Il Chelsea festeggia a +13 sul Manchester City, con 25 vittorie 8 pareggi e sole 2 sconfitte (imbattuto a Stamford Bridge), la miglior difesa (27 reti al passivo) e secondo miglior attacco dietro al City.
Mourinho riporta a Londra un titolo che mancava dal 2010, anno in cui fu Carlo Ancelotti a guidare i Blues. Il portoghese commenta così il trionfo: «Sono felice, sono orgoglioso e ho bisogno di riposare, sono stanco, perché quando sei vicino al traguardo ma non l’hai ancora superato è difficile fare i conti con la tensione. Ma abbiamo lavorato duramente per raggiungere questo obiettivo e ce l’abbiamo fatta. Adesso è il momento per festeggiare. Poi ricominceremo a lavorare, per vincerne un altro, di titoli».
Gianlorenzo Attanasio
