Calcio, Genoa-Palermo: il quinto pareggio della serie A

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Soccer: Serie A, Genoa-PalermoNAPOLI – La dodicesima giornata di campionato si è conclusa con il posticipo tra Genoa e Palermo: uno strepitoso Dybala, consueto uomo gol dei rosanero, mette in rete al 7’. I padroni rispondono con passaggi alti, impacciati e confusi, mentre è un concreto Bertolacci a segnare il gol del pareggio, favorito dal mancato piazzamento della difesa rossoblu. Ma siamo solo al 29’e la splendida prestazione di Antonelli rende ancora vita difficile all’attacco siciliano, anche se Vàzquez sfiora il vantaggio su incredibile palo al 14’ della ripresa.La partita si spegne, pur  facendo brillare sempre di più il Palermo rispetto al Genoa. Entrambi le squadre stanche e lunghe si trascinano in campo fino ai cinque minuti finali di recupero. Poi il fischio di Michael Fabbri ed è scambio di magliette.
Ben cinque i pareggi realizzati sui campi di serie A, ma il più eclatante è senza dubbi quello tra Napoli e Cagliari: in un vivacissimo stadio San Paolo, colorito dalla modesta presenza di bambini nei settori delle curve, oltre che in quelli dei distinti e della tribuna Family, sugli spalti due grandi striscioni danno prova della vicinanza dei tifosi sia al presidente De Laurentiis  che al “Magnifico” scugnizzo.
Gli eccezionali gol di Higuain (11’) e Hinler (30’) fanno perdere la testa agli emozionati difensori azzurri che, come non di rado si appoggiano troppo adagio sugli allori, dimenticando di proteggere il vantaggio. I  sardi possono contare su un laborioso Farias che non solo rende facile a Ibarbo accorciare le distanze al 38’, ma mette anche a segno al 47’grazie a un favore di Koulibaly , peggiore uomo del Napoli in campo. È sgomento sui volti dei seguaci partenopei, ma non si placano i cori di incoraggiamento tanto che De Guzman li ascolta e mette a segno di testa al  62’. Ma non è finita. L’insaziabile Farias ferma ancora una volta i padroni di casa al 68’, rovinando la gioiosa festa ai napoletani.
A Milano il derby della Madonnina è ben lontano dagli splendidi anni ’80, più circa la qualità tattica dei campioni che per una questione di tempo e spazio. La mancata punizione dell’arbitro trentatreenne Marco Guida inflitta al Milan per una trattenuta di Mexes su Icardi avrebbe potuto cambiare le sorti di un match. Forse..perchè  tutto sommato è finito in modo equo con un pareggio deciso dalla rete dell’impeccabile Menez (23’) e dalla precisa risposta di Obi (61’).
A Udine un inarrestabile Totò di Natale sul finale del primo tempo segna il suo 200° gol in serie A, ma i compagni come regalo lasciano tutto solo Radanovic al 74’: un’ “emarginazione” non perdonata dagli ospiti che ringraziano per il prezioso punto offerto. Un pareggio che per il Chievo vale quasi una vittoria e di sicuro cinque punti in tre partite.
“Ardore, sudore, grinta…MeritiamocelA”: il maxistriscione comparso sugli spalti bianconeri, al cui però i giocatori in campo rispondono nel modo non proprio giusto, ovvero poveri di cinismo. Un disimpegno errato di Romero scaturisce la rete dell’ex Lucchini a un quarto d’ora dalla ripresa. E’un autorete di Nica al 77’ad accendere le speranze dei blucerchiati che pur insistendo non riescono a intascare la vittoria di un match bruciato colpevolmente nel primo tempo. Straordinarie le parate di Leali.
Pesante vittoria quella dei viola sui gialloblu che vale il loro sorpasso anche in classifica. E’ un’altra Fiorentina allo Stadio Bentegodi , diversa da quella delle ultime partite: da una punizione nasce il vantaggio ad opera di Rodriguez (16’); poi Mondarlini cambia alcune posizioni-chiave  e ottiene il pareggio con Nico Lopez (39’), su assist di Toni. Ma Montella vuole riguardare all’Europa  e così anche il suo preziosissimo Cuadrado, che al 72’ regala ai tifosi il sospirato 2-1.
Donadoni colleziona l’ottavo ko della stagione, mentre non si placano le insistenti voci su un suo esonero e una possibile cessione del Club. La carta Cassano sembra l’unica speranza del suo march casalingo, ma una sola noce nel sacco non fa rumore…Lo sanno bene i toscani che conquistano una meritata vittoria siglata dai fulminanti gol di Vecino (46’) e Tavano (56’).
Ma Donadoni non è solo a vivere nelle più buie tenebre calcistiche. Lo accompagna Ventura, in preda alle fiamme infernali del suo Granata: il Sassuolo infatti incontra dei padroni di casa timorosi, impacciati e distratti e cerca di approfittarne fino alla fine, riuscendoci, meglio tardi che mai, solo all’87’quando un ingegnioso Floro Flores mette a segno di testa. All’Olimpico risuonano assordanti i fischi di contestazione durati per tutto il match .
Non smettono di rincorrere la capolista degli appannati giallorossi, che vincono a Bergamo grazie ai fortunati gol di Ljajic(23’) e Nainggolan (42’), pur non brillando sul piano del gioco. Colantuono è polemico con Di Massa per le sue cattive scelte arbitrali che avrebbero condizionato un match, altrimenti avrebbe forse vinto dai nerazzurri, in vantaggio fin dai primissimi 57 secondi con il gol di Moralez. Fatto sta che i suoi campioni non reagiscono di fronte al pasticcio combinato da De Rossi al 70’. E di lì in poi tutto il resto è noia.
La Lazio non presta favori ai suoi storici “nemici” e la febbre juventina del sabato sera sale sempre di più , imperterrita nel non farsi acciuffare in classifica dalla Roma. Il nuovo modulo di Allegri crea più soluzioni davanti e decide un match che all’inizio era apparso alquanto equilibrato. Lo percepiscono Pogbà, scatenato autore di una doppietta ( 25’; 64’) e l’unico capocannoniere della classifica Tevez che incanta i tifosi al 55’. L’espulsione di Padolin al 70’ non cambia in alcun modo il risultato finale.

Nina Panariello

(Foto: Ansa)