Blitz di Survival per chiedere il boicottaggio del turismo in Botswana

SurvivalMILANO – Durante la Borsa Internazionale del Turismo (Bit), che si è svolta lo scorso weekend a Milano, c’è stato un  blitz di alcuni sostenitori di Survival International che hanno chiesto ai visitatori di boicottare il turismo nello stato sudafricano del Botswana.
Survival International è un movimento mondiale che lotta per i diritti e la tutela dei popoli indigeni di tutto il mondo sin dal lontano 1969 ed è intervenuto durante la Bit distribuendo volantini alle migliaia di  professionisti del turismo per spronarli a non incentivare il settore turistico in Botswana almeno fino a quando non verranno rispettati i diritti dei  Boscimani, perseguitati dalle autorità del paese con l’appoggio del governo e non lasciati liberi di vivere in quello che da sempre è stato il loro territorio, ovvero la riserva di Central Kalahari Game.
Il Botswana, presente in fiera a Milano per promuovere il turismo che  rappresenta per importanza la sua seconda industria, continua a proporre tour di lusso nella riserva CKG utilizzando proprio l’immagine caratteristica dei Boscimani, cacciatori indigeni vestiti di pelli che vivono in capanne di paglia, e ciò è in forte contrasto con la realtà effettiva. Il governo, infatti, per
costringere i Boscimani a lasciare la propria riserva ,adotta misure drastiche utilizzando violenza, torture, minacce e riducendo gli indigeni alla fame proibendogli illegalmente di cacciare e cancellando così proprio quello stile di vita tanto decantato per pubblicizzare i viaggi esclusivi nel paese.
Quella del Bit non è la prima azione di protesta in difesa dei Boscimani da parte di Survival International, che si occupa di boicottare il turismo in Botswana dal settembre 2013. Negli scorsi mesi infatti i sostenitori di Survival hanno manifestato anche alla Fiera Mondiale del Turismo e all’Adventure Travel Show di Londra e alla Fiera del Turismo di Madrid appoggiati
anche da ben tre compagnie di viaggio e grazie alle loro azioni oltre 7mila persone si sono già impegnate a non visitare il paese fino a quando ai Boscimani non verranno riconosciuti i propri diritti e la propria libertà.

Melissa De Pasquale

(Foto © Survival)