Benedizione di Sant’Antonio

Michele Malaspina- Un momento della cerimoniaPORTICI – Nella serata dell’1 giugno, a conclusione della celebrazione della Messa vespertina, in via dell’Università, si è tenuta la benedizione della cappellina consacrata a Sant’Antonio da Padova.
La cappellina esterna, annessa alla chiesa del complesso conventuale minoritico, è stata ornata da un pregevole quadro raffigurante Sant’Antonio da Padova che tiene il bambino Gesù tra le braccia.
L’opera, realizzata dal pittore napoletano Felice del Prato (Napoli, 1863-1916), con colori a olio su ardesia e dalle dimensioni di 60 x 80 centimetri, nella parte in basso e in rosso, reca la firma dell’autore.
Nello scorso mese di marzo, il dipinto è stato donato dall’antiquario Michele Gargiulo alla comunità porticese dei Frati Minori Conventuali. Per espressa volontà del donatore, senza cornice, il quadro è stato collocato alla bianca parete di fondo della cappellina sovrastante ilpozzo esterno al convento.
Michele Malaspina - Sant’Antonio
Al pozzo è legato il ricordo del miracolo di Sant’Antonio avvenuto in Portici; infatti, in un non precisato giorno d’aprile del lontano 1741, un bambino cadde nel pozzo situato nelle immediate adiacenze della chiesa annessa alla casa dei Frati Minori Conventuali.
Inavvertitamente, scivolandole dalle braccia mentre la madre attingeva acqua e precipitato nel pozzo, il piccolo rischiava di annegare. Seppur affranta e disperata, con prontezza, la donna invocava l’aiuto di Sant’Antonio da Padova.
I vicini, accorsi alle strazianti invocazioni della donna, sorprendentemente, vedevano l’acqua « … dolcemente lievitando dal fondo del pozzo» affiorare e portare il piccolo alla superficie.
Grazie all’intervento miracoloso di Sant’Antonio, il fanciullo era salvo e restituito alla madre.
In segno di gratitudine, alla sommità del pozzo, a cura dei fedeli al santo lusitano venne eretta una piccola cappella.
Successivamente, verso la fine degli anni ’70 del secolo passato, il complesso monastico fu destinatario di lavori di restauro. In concomitanza dei lavori avviati, anche la piccola cappella fu abbellita con l’installazione di un portale di piperno grigio.
In quest’occasione, si pensò di ricordare il prodigioso evento ottenuto per intercessione del santo di Padova. Servendosi, quindi, delle prestazioni di valenti scalpellini della vicina Pugliano, per perpetuarne il ricordo alle future generazioni sull’architrave, a lettere a rilievo, venne fatta scolpire la seguente iscrizione:

Qui nell’aprile del 1741 alla straziata in vocazione di Sant’Antonio le acque

dolcemente levitando dal fondo del pozzo restituirono il piccino alla madre.

La tavola che raffigurava il Santo, che da tempo arricchiva la parte della cappellina fu oggetto di furto sacrilego perpetrato da ignoti nella notte tra il 31 dicembre 1978 e l’1 gennaio 1979.
Da allora, i frati hanno ritenuto sostituirla con una statua del Santo di modesta quanto semplice fattura. Ora, grazie alla donazione un’altra immagine pittorica torna quindi a ornare la parete dell’edicola votiva dedicata al Santo.
Alla particolare breve e toccante cerimonia del rito di benedizione della sacra immagine di Sant’Antonio, presieduto da don Bernardino Fiore, padre guardiano del convento, hanno preso parte padre Tommaso Barrasso, parroco della chiesa di Sant’Antonio da Padova, e padre Oreste Casaburo, accompagnati in processione dalla comunità dei fedeli.
(Foto by Michele Malaspina)

 Stanislao Scognamiglio