Arci, incontro con il fotoreporter e inviato di guerra Sandro Maddalena

Incontro con Sandro MaddalenaPIANO DI SORRENTO (NAPOLI) – Si terrà lunedì 1 settembre alle 18.30, nella  Biblioteca comunale di via delle Rose a Piano di Sorrento, l’incontro promosso dall’Arci con il fotoreporter e inviato di guerra Sandro Maddalena che ultimamente ha seguito le crisi religiose del Nord Africa e in particolare la guerra civile dell’Egitto.
Attualmente è inviato speciale in Ucraina, dove un suo scatto è stato scelto dal quotidiano americano Washington Post.
Nel corso del dibattito sarà affrontato l’argomento della crisi in Ucraina attraverso l’introduzione storica del professore Biagio Passaro con la testimonianza e le fotografie del giornalista originario di Meta, fotoreporter freelance partito dall’Italia a fine marzo scorso alla volta di Andreevka, nei pressi di Kramatorsk e Slavjansk, regione di Donetsk, nell’Ucraina orientale, per documentare le reazioni della popolazione locale al nuovo governo di Kiev.
Un’ intervista ad un militare ucraino l’ha messo al centro di una brutta polemica innescata da un collega.
Per diritto di replica pubblichiamo stralci di una lettera inviata da Sandro Maddalena alla testata giornalistica online “INFOaut” nella quale ribatte alle accuse mosse contro di lui e spiega i fatti.
«Mi chiamo Sandro Maddalena e dal 2010 lavoro come fotoreporter freelance. A febbraio scorso ero a Kiev a seguire gli eventi che sul finire del mese hanno portato alla cacciata di Yanukovich. A fine marzo sono partito dall’Italia alla volta di Donetsk per testimoniare le reazioni della popolazione locale al nuovo governo di Kiev.
Voglio premettere che per controllare la veridicità delle mie parole basta utilizzare lo stesso mezzo con cui molte persone cercano di diffamarmi sui social network.
Nel video ci sono io vicino ad un soldato ucraino che parla in italiano con una mia collega italiana. Sconvolgente no? La prima cosa che viene da pensare è a un mercenario e due spie oppure a due militanti fascisti andati a fraternizzare con il Pravi Sektor.
Purtroppo la realtà è molto deludente: il soldato ucraino ha vissuto 12 anni in Italia e parla italiano. Io e la mia collega siamo due fotogiornalisti e abbiamo la “cattiva” abitudine di parlare con le persone nei luoghi che fotografiamo. Vi stupirà sapere che da quando sono in Ucraina mi è capitato molte volte di parlare con persone che conoscono perfettamente l’italiano, quindi nel caso dovesse comparire qualche altro video la riposta è una: flussi migratori.
Ora voglio lanciare un appello ai giornalisti d’inchiesta di bassa lega e agli allarmisti dei social network. Non dite queste sciocchezze quando i reporter sono sul campo perché rischiate di mettere a repentaglio la loro incolumità. Sono giorni che non lavoro tranquillo e già alcune persone mi hanno riconosciuto come “l’italiano fascista” del video. Fortunatamente non mi è accaduto nulla.
Chiudo questa mia soffermandomi su un particolare alquanto bizzarro: nel commento di … al video si dice che sono meridionale, cosa per altro vera. La mia domanda è questa : come fa la … persona a sapere che sono meridionale se nel video incriminato non proferisco parola? C’è una valutazione somatica di lombrosiana memoria oppure qualcuno che sapeva chi noi fossimo si è preoccupato maggiormente di fornire la mia provenienza geografica piuttosto che spiegare la realtà dei fatti?»
L’ingresso alla Biblioteca comunale di Piano di Sorrento è libero.