Analisi di un fallimento

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stadiosanpaoloMazzarri, tanto criticato da molti per il suo “non gioco”, ci aveva lasciato un Napoli secondo, con la qualificazione alla Champion diretta, senza preliminari di sorta. Il signor Benitez ha vinto la medesima “Coppetta Italia” e, unico trofeo da ricordare, la Supercoppa vinta ai rigori contro la Juve. Riguardo al campionato Benitez ha ottenuto un terzo ed un quinto posto, non riuscendo a replicare il grande ultimo campionato di Mazzarri.

La differenza riguardo al numero dei goal subiti dal Napoli tra i campionati in cui la squadra è stata allenata dal tecnico toscano e quelli in cui l’ha guidata Benitez, è talmente eclatante da non meritare commenti ulteriori. Addirittura facendo il confronto tra gli ultimi 2 campionati,  entrambi con Benitez in panchina, si deve rilevare che la prima parte dello scorso torneo ci fu un contributo in fase di copertura a centrocampo determinante da parte di Bherami, mentre nella seconda questi dopo l’infortunio, giocò poco o nulla, per poi essere ceduto.

A ben vedere, invece, la soluzione vincente del finale dello scorso campionato (nei limiti del raggiungimento del terzo posto) fu quella di arretrare Hamsik e gestire il centrocampo con due mezze ali ai lati in una sorta di rombo, quali Dzemaili (autore di alcune reti determinanti) ed Inler.

In porta Reina faceva miracoli e gestiva al meglio la difesa e lo stesso Fernandez fece un finale di stagione di alto livello rispetto all’attuale disastroso Koulibaly …

Albiol, tanto decantato, invece, se è vero che disputò la prima parte dello scorso  campionato ad alto livello, tuttavia è regredito già nella seconda parte dello scorso torneo, per poi fare ancora peggio quest’anno.

Britos è davvero un difensore scadente, per di più utilizzato spesso come terzino, ruolo impossibile per lui da gestire.

Sulle fasce, dopo la scomparsa di Zuniga due anni fa, ci è rimasto il solo Maggio (che non ha mai saputo fare un cross).

I due nuovi acquisti Goulham e Strinic sono due giocatori mediocri, il primo solo valido a livello fisico e il secondo poco utilizzato dal tecnico.

Forse il solo Zapata ha reso più di quello che ci si aspettava, nel sostituire Pandev, mentre si sono dimostrate pedine di scarso livello De Guzman e l’inesistente e rotto Michu.

Insomma, alla prova dei fatti, fatta eccezione per l’acquisto di Gabbiadini, il Napoli si è soltanto indebolito sul mercato rispetto all’anno passato.  Questi purtroppo sono i numeri e i dati oggettivi del disastro tecnico, incontestabili.

I tre responsabili sono e rimarranno De Laurentis prima di tutti, nonché Benitez e Bigon subito dopo, in quanto la gestione di quest’anno è stata caratterizzata da  una forte involuzione il cui risultato è un fallimento tecnico sotto gli occhi di tutti, sia per gli acquisti effettuati che per la gestione in panchina che per le prestazioni altalenanti dei calciatori.

Sono rimaste adesso solo macerie e una squadra da rifondare, con tecnico e dirigenti da scegliere ancora – per non parlare del mercato che sarà caratterizzato solo da cessioni illustri per problemi di bilancio – che lasciano mille interrogativi su un futuro che, fin da ora si palesa molto difficile.

 Luigi Marchitto